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L’era pionieristica dell’ufologia in Sicilia

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2009 22:56
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16/09/2009 20:02

Uno dei primi seri studiosi del problema degli avvistamenti di quelli che una volta erano definiti “dischi volanti” fu il prof. Giuseppe Luigi Beneventano (abitante a Lentini, in prov. di Siracusa), che, affrontando la questione da un punto di vista rigorosamente scientifico, espose le proprie conclusioni sull’origine meteorologica del fenomeno UFO nel volumetto "Che cosa sono i dischi volanti" (edito a Catania nel 1952 e reperito dagli inquirenti CISU, non senza una certa difficoltà, presso la locale Biblioteca Universitaria), il volumetto fu recensito il 4 ottobre dello stesso anno dal Corriere di Catania.
Tuttavia la sua figura rimase isolata nel contesto dell’epoca, essendo già ovunque ben più ampio il fronte degli appassionati che andavano aggregandosi in club e associazioni per sostenere la realtà dei dischi volanti. Tra i primi circoli a formarsi in Sicilia in quegli anni, merita di essere ricordato per l'intraprendenza che ne caratterizzò la pur breve vita, il “Centro Studi e Ricerche Spaziali”, della cui nascita nel 1958 diede così notizia l’Espresso Sera: “Scrutano senza posa il cielo in attesa dei dischi volanti”.
Ovviamente l'approccio di tali gruppi al fenomeno UFO era invero molto semplice, per non dire addirittura ingenuo: nessuno dubitava che i dischi volanti fossero astronavi provenienti dallo spazio ed il vero problema era piuttosto come comunicare con i loro piloti. In questa scia si muoveva anche il “Centro Studi e Ricerche Spaziali”, che, suddiviso in tre sezioni di studio e di ricerca (Astronomia, Astronautica-Razzomodellismo e Ufologia) impostò la propria attività ufologica con l'obiettivo di entrare in contatto con le presunte intelligenze extraterrestri sia attraverso le facoltà paranormali di alcuni medium, sia attraverso la costruzione e la sperimentazione di appositi trasmettitori radio, talvolta con risultati a dir poco "clamorosi". Direttore del centro era l’astrofilo Franco Brancatelli e altri come Aldo Turiano, Giuseppe Pappalardo, Alfredo Scalia e, pare, anche un ancora sconosciuto Eugenio Siragusa (che poi sarebbe stato il più noto e controverso contattista italiano).
Fra le varie attività del centro ricordiamo la conferenza con ospite George H. Williamson nell’agosto 1958, e l’indagine su un presunto incontro ravvicinato avvenuto nel maggio del 1960 a Siracusa. Il centro comunque ebbe vita breve sia per una questione di mancanza di fondi, sia anche perché evidentemente quei risultati ottenuti attraverso i trasmettitori non furono poi così clamorosi. In seguito in Sicilia ci fu l’esplosione del fenomeno del contattismo con il Siragusa, e, negli anni settanta, come del resto in tutta Italia, la moda del gruppismo (gruppi di giovani appassionati che, sotto la spinta del mensile “Il giornale dei misteri”, crearono varie associazioni che facevano indagini e studi) che durò fino ai primi anni ‘80
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Post: 128
Città: CATANIA
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17/09/2009 14:56

Grazie Salvatore per aver ricordato quel periodo. L'amico Franco Brancatelli un paio di anni fa partecipo'ad una delle solite riunioni conferenze del CUN SIcilia che teniamo a Catania relazionando sull'esperienza di quel centro. Ha proiettato delle diapositive ottenute da foto d'epoca, con proprio quei personaggi da te ricordati compreso il contattista americano. Ricordo anche la figura di Turiano che per lungo tempo ha frequentato il Gruppo Astrofili Catanese. Una persona preparatissima (lavorava come tecnico all'osservatorio astrofisico) e con una grandissima esperienza nell'autocostruzione di telescopi. Un periodo quello pieno di grandi entusiasmi e di grandi ingenuità.
17/09/2009 19:53

Hai detto bene caro Davide. In quel periodo c'era molto entusiasmo che compensava la scarsità dei mezzi che ci sono adesso. Possiamo dire che forse oggi è il contrario.

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Sesso: Maschile
17/09/2009 23:52

Si, ma non dimentichiamo il CUN di Palermo che tra il 78 e l'84, ha lavorato molto bene organizzando 3 congressi nazionali e producendo anche degli ottimi risultati.
In questa occasione voglio ricordare Amleto Pezzati, venuto a mancare proprio ai primi di Agosto, riconosciuto dalla stampa come il "padre della astrofilia italiana", io ne ho un ricordo eccezionale, un uomo che ha tanto contribuito alla ricerca sia ufologica che astrofotografica.
Abbiamo avuto discussioni, modi di approcciare il fenomeno diversi, ma la sua umanita' e conoscenza era al di sopra di tutto.
19/09/2009 18:59

Questo comunque dopo il periodo che ho descritto prima. Pezzati certamente è stato un personaggio notevole per l'ufologia siciliana ( e non solo) di quei tempi.


[Modificato da salvoforesta 19/09/2009 18:59]
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15/11/2009 16:55

Re:
Stelicat, 17/09/2009 23.52:

Si, ma non dimentichiamo il CUN di Palermo che tra il 78 e l'84, ha lavorato molto bene organizzando 3 congressi nazionali e producendo anche degli ottimi risultati.
In questa occasione voglio ricordare Amleto Pezzati, venuto a mancare proprio ai primi di Agosto, riconosciuto dalla stampa come il "padre della astrofilia italiana", io ne ho un ricordo eccezionale, un uomo che ha tanto contribuito alla ricerca sia ufologica che astrofotografica.
Abbiamo avuto discussioni, modi di approcciare il fenomeno diversi, ma la sua umanita' e conoscenza era al di sopra di tutto.



Come non associarmi a questo post. Io sono una di quelle persone facenti parte di quel gruppo straordinario. Straordinario perchè guidato da un UOMO STRAORDINARIO sempre disponibile, pronto a leggere anche dentro le nostre anime. E' vero l'entusiasmo era tanto e i mezzi pochissimi. Ma vi assicuro che si attendeva l'incontro settimanale con ansia e c'era tanta voglia d'imparare, capire. Conservo ancora come reliquie, le foto e gli atti del II Convegno che vide una grande partecipazione di pubblico.
Grazie per aver parlato di Amleto
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Post: 13
Città: BOLOGNA
Età: 70
Sesso: Maschile
16/11/2009 22:56

tempi straordinari
Ciao Letizia,
forse mi riconoscerai, ti ringrazio per esserti associata ai miei ricordi, sono tempi ormai andati, certamente pioneristici ma intensi di cui dobbiamo andare orgogliosi.
Spero che altri se ne rammentino.
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