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Il Caso Mantell - tradotta la "Dichiarazione di Q.Blackwell"

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2011 15:28
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20/05/2009 17:22

Tradotto un primo documento dal sito del Progetto Archivio Blue Book
Ciao a tutti,

ho appena pubblicato nella sezione Casi e Documenti Singoli del sito il primo di una serie di documenti ufficiali relativi al caso dello sfortunato Cap. Thomas Mantell, che morì a bordo del suo aereo cercando di identificare un UFO nei cieli del Kentucky nel gennaio del 1948.

Il documento, in questo caso un atto ufficiale prodotto dalla U.S. Air Forces originalmente classificato come “Confidential” (equivalente al nostro Riservatissimo), fa verosimilmente parte dell’inchiesta portata avanti dall’Aeronautica degli USA per cercare di chiarire la dinamica dei fatti.

Il documento contiene le dichiarazioni del Sergente Tecnico Quinton Blackwell, che al momento dei fatti era di turno come capo servizio alla Torre di Controllo dell’aeroporto di Godman, a Fort Knox nello stato del Kentucky.

Il documento è interessante di per sé, ma è anche rilevante in quanto fu proprio Blackwell colui che chiese alla squadriglia di P-51 comandata dal Cap. Mantell, che si trovava in quel momento di passaggio per Godman, se poteva andare ad identificare l’oggetto.

In questa dichiarazione Blackwell riferisce lo svolgersi dei fatti riportando anche alcune delle affermazioni dei piloti interessati (Mantell infatti non era solo nella sua caccia all’UFO, ma fu l’unico che riuscì a salire in quota dato che solamente il suo aereo era in possesso del sistema ad ossigeno per l’ausilio alla respirazione).

Dal documento si evince chiaramente la presenza di un grande UFO (circa 100 metri di diametro) avvistato e segnalato da diverse città del Kentucky su un’area di raggio pari a circa 180 km, ed altrettanto chiaramente si evince che Mantell aveva in effetti potuto constatarne l’aspetto metallico e le sue “enormi dimensioni”.

Dalla testimonianza si evince anche che l’oggetto fu avvistato da diversi enti a terra (Polizia Militare di F. Knox, polizia di stato di Elizabethtown), segnalato da non meglio identificati enti delle città di Mansville, Irvington ed Owensboro, avvistato nella Torre di Controllo di Godman dal dichiarante Sergente Tecnico Blackwell, dal Primo Sottotenente Orner, dal Capitano Carter, infine dal Colonnello Hix, oltre al citato Cap. Mantell in volo ed ai due suoi gregari.

Il documento si trova nella sezione dedicata al “Caso Mantell” nell’ambito della sezione Casi e Documenti Singoli del sito, mentre l'originale si trova nel sito del Progetto Archivio Blue Book.

Il link diretto è il seguente: www.freewebs.com/paolog/casi/mant/DichBlackwell-Ita.pdf


Grazie per l’attenzione e ciao a tutti,

PaoloG
21/05/2009 10:10

Grazie per aver messo a disposizione di tutti la traduzione del documento....molto interessante !!!

[SM=g8945]
[Modificato da ummo89 21/05/2009 10:11]
21/05/2009 10:36

Re:
ummo89, 21/05/2009 10.10:

Grazie per aver messo a disposizione di tutti la traduzione del documento....molto interessante !!!

[SM=g8945]



Il buon "Paolo G." è stato tra i più applauditi relatori del recente Convegno di Tarquinia !!
[SM=g28002]



21/05/2009 13:48

Molto interessante, questo è infatti uno dei casi che preferisco. Beh, ormai è confermato che quel giorno, un oggetto volante di origine fino a prova contraria "alieno" c'era ed era reale.
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21/05/2009 18:14

Ciao a tutti,

e grazie a voi degli apprezzamenti e delle belle parole!

Approfitto di questa discussione aperta per informare che ho appena pubblicato nella sezione Casi e Documenti Singoli del sito il secondo di una serie di documenti ufficiali relativi al caso dello sfortunato Cap. Thomas Mantell, che morì a bordo del suo aereo cercando di identificare un UFO nei cieli del Kentucky nel gennaio del 1948.

Il documento, in questo caso un atto ufficiale prodotto dalla U.S. Air Forces originalmente classificato come “Confidential” (equivalente al nostro Riservatissimo), fa verosimilmente parte dell’inchiesta portata avanti dall’Aeronautica degli USA per cercare di chiarire la dinamica dei fatti.

Il documento contiene le dichiarazioni del Colonnello dell’Aeronautica USA Guy Hix, comandante dell’aeroporto di Godman, a Fort Knox nello stato del Kentucky, da dove lo sfortunato Capitano fu inviato ad indagare sul grande UFO che era stato avvistato.

In questa dichiarazione il Col. Hix riferisce, in maniera piuttosto stringata per la verità, lo svolgersi dei fatti, e la sua dichiarazione coincide con quella del suo sottoposto Serg. Tecnico Q. Blackwell, che inviò il Cap. Mantell in ricognizione.

In particolar modo, anche il Colonnello afferma di aver “potuto sentire uno dei piloti riferire che aveva l’oggetto di fronte a lui e ne stimava la velocità a 180 miglia orarie.”

Il Colonnello afferma anche che “Il pilota riferì che l’oggetto era molto grande e molto luminoso”.

Il documento si trova nella sottosezione dedicata al “Caso Mantell” nell’ambito della sezione Casi e Documenti Singoli del sito.


Grazie ancora per l’attenzione e ciao a tutti,


PaoloG

P.S.: Ci si risente fra un paio di settimane che da sabato parto per una vacanzetta di una decina di giorni. [SM=g27987] [SM=g27987]
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27/12/2010 01:41

Ho trovato un vecchio articolo del "Il tempo" del 1962, ecco qui l`immagine salvatevela!

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01/01/2011 14:41

Aggiungo quest`altro articolo...
CACCIA TRAGICA - L'inspiegabile morte del capitano Thomas Mantell, prima vittima di un incontro ravvicinato tra un Mustang dell'USAF ed un UFO. di Pablo Ayo.

Il caso del capitano Thomas Mantell, il primo pilota a trovare la morte durante l'inseguimento di un UFO, è uno dei grandi classici di questi 50 anni di ufologia. Seppure tuttora riportato su molti libri, con il passare del tempo e con la grande attenzione sull'incidente di Roswell, agli occhi di alcuni ricercatori l'episodio forse oggi non appare più nella sua tragica e vivida luce. Il caso Mantell divenne la pietra miliare dell'ipotesi extraterrestre (ETH) del maggiore Donald E. Keyhoe, proposta nei suoi saggi, specialmente in ‘The Flying Saucers are Real’ (1950) e ‘Flying Saucers from Outer Space’ (1953). Altri autori degli anni Cinquanta gli fecero eco, fra questi lo stesso Edward J. Ruppelt, a capo del progetto Blue Book tra il 1951 e il 1953, il cui ‘The Report on Unidentified Flying Objects’ (pubblicato nel 1956) fu il primo a basarsi su materiale dell'aviazione rilasciato dall'ufficio stampa dell'Aeronautica statunitense, contrariamente alla documentazione di Keyhoe ed altri.


METALLICO ED INCREDIBILMENTE GRANDE

Il 07 gennaio 1948, esattamente una settimana dopo che il Progetto Sign aveva ricevuto il "via libera" dal quartier generale di Washington, tra mezzogiorno e le 13:00, testimoni riportarono l'avvistamento di un oggetto rotondo, bianco, di circa 75 metri di diametro, che si muoveva ad elevata velocità nel cielo del Kentucky. Alcuni sostennero che splendeva di un colore rossastro, altri che aveva la forma di un cono gelato. Qualsiasi cosa fosse, la polizia fece il primo rapporto alle 13:15 alla torre di controllo di Godman Field, fuori da Louisville, Kentucky. Alle 13.45 personale della base avvistò l'oggetto con i binocoli, ma nessuno fu in grado di determinarne né la distanza dalla torre, né la sua velocità o misura, sebbene fosse rimasto visibile per circa due ore, per sparire poi lentamente alla vista. In quel momento, una formazione di quattro caccia F-51 guidata dal capitano Thomas Mantell, della guardia nazionale del Kentucky, era impegnata in una missione di trasporto da Marietta, Georgia, al campo d'aviazione Standiford, nei pressi di Godman. La torre di controllo di Godman contattò via radio Mantell, chiedendogli di cambiare direzione e tentare l'identificazione dell'intruso. Mantell obbedì prontamente e non tardò ad avvistare l'UFO. Non ci è dato sapere se qualcuno dei suoi piloti vide la stessa cosa. Quello che è assolutamente certo è che fu inquadrato sia dal personale di terra che da quello della torre. Dubbi sussistono anche in merito alle parole esatte usate nei messaggi radio trasmessi da Mantell alla torre. Pare che Mantell abbia detto: - Sembra metallico e di dimensioni spaventose! - , frase che evocherebbe l'immagine di una possibile astronave aliena. Ad ogni modo, Mantell continuò a seguire l'UFO, disse che lo aveva avvistato ma che non lo identificava, così decise di dargli un'occhiata più da vicino. Testimoni affermarono di avergli sentito dire che non sarebbe andato oltre i 20.000 metri, per non compromettere la propria riserva di ossigeno. Fu l'ultima volta che sentirono la sua voce. Subito dopo arrivò la notizia della caduta dell'aereo di Mantell e della sua morte. Il velivolo schiantato venne trovato nei pressi di una fattoria di Franklin, nel Kentucky, vicino al confine con il Tennessee.


- NON SO COSA FOSSE -

A questo punto, con la perdita di una vita, gli UFO andavano presi seriamente e quelli che volevano ignorarne l'esistenza furono obbligati a ripensarci. Due articoli apparvero sul ‘Louisville Courier-Journal’ e sul ‘Louisville Times’ dell'8 gennaio. Gli investigatori dell'Aeronautica si sentirono in obbligo di tirare fuori una qualche risposta al problema. Un astronomo, il dottor Walter Lee Moore dell'Università di Louisville, notò che il pianeta Venere occupava nel cielo circa la stessa posizione dell'oggetto visto dagli ufficiali di Godman e suggerì che l'UFO fosse il pianeta, aggiungendo ironicamente: "Se hanno intenzione di inseguire Venere, ne hanno di strada da fare". Dal canto suo, l'Aeronautica militare si espresse con la spiegazione più plausibile: doveva essere Venere, anche se troppo vicina al Sole e scarsamente visibile. Il ‘New York Times’ invece non menzionava Venere, ma citava l'opinione di astronomi dell'università Vanderbilt, nel Tennessee, che avevano monitorato un oggetto da loro ritenuto un pallone aerostatico. Ma l'ufficio meteorologico di Nashville negò la presenza di palloni in quella zona. Il colonnello della base, Guy F. Hix e altri ufficiali di Godman videro l'oggetto attraverso i binocoli. Hix disse: - Pensavo che fosse un corpo celeste, ma non so dire se si muoveva o no. È solo che non so cosa fosse -.


HYNEK, VENERE E I PALLONI AEROSTATICI

Ufficialmente, dunque, Mantell era svenuto a causa della mancanza di ossigeno (anossemia) a 20.000 piedi e il suo F-51 si era schiantato senza controllo. Gli articoli sul caso, firmati da un certo Shalett, erano scritti con la cooperazione dell'Aeronautica militare e tendevano a mettere fuori gioco gli UFO. L'ronia di tutto questo era che quasi simultaneamente l'ufficio stampa dell'aviazione rilasciò delle dichiarazioni sulle investigazioni UFO secondo le quali "nonostante l'oggetto avvistato da Mantell fosse stato identificato con il pianeta Venere, l'elevazione e l'azimuth del pianeta non coincidevano con quelle rilevate, quindi l'oggetto era considerato ancora non identificato". Keyhoe seguì la linea opposta, sostenendo l'ipotesi dell'astronave e smontando tutte le alternative una dopo l'altra. Credeva anche che l'aeronautica fosse in possesso di una registrazione e che non volesse divulgarla. Sentì anche parlare di foto, ma l'aeronautica ne negò l'esistenza. Quando l'articolo di Keyhoe andò in stampa, l'aeronautica militare aveva rilasciato un'altra dichiarazione (30 dicembre 1949), in cui si affermava che l'oggetto di Mantell era stato infine identificato. Secondo loro, gli avvistamenti erano dovuti a una combinazione tra Venere e forse uno o più palloni aerostatici per i raggi cosmici. La confusione sul caso fu aumentata dal fatto che l'aeronautica incluse nei suoi rapporti un altro gruppo di avvistamenti avvenuti lo stesso giorno, il 07 gennaio (riportati anche dal New York Times), in cui si diceva che numerose basi dell'aviazione nel Midwest avvistarono quel pomeriggio un UFO a bassa quota che si muoveva con un'andatura irregolare ed emetteva lampi di luce. I ricercatori UFO dissero che si poteva trattare dello stesso oggetto visto da Mantell, ma l'aviazione ribadiva che, anche se l'oggetto del caso Mantell poteva non essere Venere, quello avvistato durante il pomeriggio lo era di sicuro. Il dottor J. Allen Hynek, nel dicembre 1949, scrisse un resoconto sul caso Mantell ammettendone, successivamente, il suo carattere fuorviante e di ciò fece ammenda. Sfortunatamente il danno era stato fatto e i dubbi rimanevano. Hynek, che in quel periodo non si era ancora occupato di UFO quale fenomeno di possibile origine extraterrestre, si disse interessato solo al lato astronomico della faccenda (per esempio, Venere) e che non gli interessava sondare altre ipotesi. Confessò che una volta analizzata la possibilità che la luce avvistata da Mantell fosse Venere, era arrivato a concludere che quel giorno la sua magnitudo era troppo fioca e inoltre troppo vicina al Sole per essere visibile alla luce del giorno.




FINTI SOLI E MIRAGGI DI GIOVE

Alcuni scrittori UFO hanno offerto altre possibili soluzioni nel corso degli anni, in ragione della rispettiva conoscenza dei fatti. Il dottor Donald Menzel, nel suo primo libro ‘Flying Saucers’ (1953) suggerì che Mantell stesse inseguendo un miraggio, conosciuto come "finto Sole" (lasciando cadere l'idea in entrambi i suoi libri successivi). Il tenente colonnello Lawrence J. Tacker, nel suo lavoro semi ufficiale ‘Flying Saucers and the USAF’ (1960) espresse entrambe le ipotesi, prima dicendo che l'oggetto era un pallone, quindi rispolverando la teoria del "finto Sole" di Menzel come alternativa. Più recentemente, lo scettico inglese Stewart Campbell ha dato un nuovo punto di vista: un miraggio di Giove, appoggiato dall'opinione di Philip Klass del CSICOP, negatore d'ufficio dei nostri giorni. Tutte queste spiegazioni, pur nella loro eccessiva eccentricità, vengono ancora oggi sostenute dai "debunkers" di tutto il mondo, per i quali il caso Mantell rappresenta una dolorosa spina nel fianco.




ERA UN PILOTA MOLTO ESPERTO
Costoro non esitano a tacciare Mantell di inesperienza o a ridurne la figura professionale a quella di un emerito cretino che si è arrischiato troppo, suicidandosi. In realtà Thomas Mantell poteva vantare un'esperienza di oltre tremila ore di volo, molte delle quali nei teatri di guerra del secondo conflitto mondiale, meritandosi una medaglia al valor militare. È difficile sostenere che in quel pomeriggio del 07 gennaio si sia comportato da principiante, trascurando la mancanza d'ossigeno ed attratto da un obiettivo da raggiungere ad ogni costo. È altresì impensabile che non abbia saputo distinguere la luce di un pianeta o di un pallone sonda, per quanto di dimensioni diverse da quelle di un aeromobile sconosciuto. Se così fosse stato, è inspiegabile il fatto di non essere riuscito a raggiungerlo, data la limitata velocità di un globo aerostatico. Inoltre, stando ai messaggi del pilota, l'oggetto era metallico, enorme e capace di velocità variabile, in grado quindi di eludere un'intercettazione. I documenti relativi all'incidente sono tuttora classificati, soprattutto quelli riguardanti l'esame necroscopico del cadavere di Mantell e la perizia sui rottami del velivolo.




LA TESTIMONIANZA DI DUESSLER
Di recente è emersa una testimonianza che potrebbe confermare l'ipotesi UFO, quella di James Duessler, un ex militare che all'epoca dell'incidente prestava servizio presso Godman Field con il grado di capitano. Duessler afferma apertamente che in cielo vi era un oggetto di aspetto metallico, dai riflessi bianchi e scintillanti, rimasto sul posto per oltre quattro ore, tranne 15 o 20 minuti in cui fu oscurato dalle nubi. Duessler afferma che non si trattava certamente di Venere. Salito sulla torre di controllo poté infatti distinguere un oggetto sigariforme caratterizzato da una luminosità arancione. Lo stesso Duessler, impegnato nell'ufficio inchieste sugli incidenti aerei, fu inviato sul luogo del disastro, mentre la perizia tecnica rilevò altre incongruenze. - Quando giunsi sul posto - spiega Duessler - alcuni ufficiali incaricati erano già lì. La salma del pilota era stata prontamente portata via, ma uno degli ufficiali mi disse che il suo corpo, inspiegabilmente, non presentava né sangue né ossa, ridotto ad una poltiglia informe. Inoltre l'aereo sembrava non essere precipitato, ma calato perpendicolarmente al terreno con il ventre verso il basso. Non c'era alcun indizio di angolazioni nel precipitare. Inoltre il velivolo venne ritrovato nei pressi di una radura, nell'unico spiazzo disponibile, non abbastanza grande per poter atterrare in quel modo, eppure, per quanto ricordi, neppure un ramoscello risultava spezzato. Il Mustang non presentava tracce di incendio e questo era altrettanto inspiegabile. Non avevo mai visto prima, ne ho più visto successivamente, un crash come quello! - .

La testimonianza di Duessler contraddice i rapporti ufficiali dall'Air Force ed è fondamentale per confermare che qualcosa di realmente anomalo avvenne il 07 gennaio 1948 nei cieli della base di Godman. Alcuni dicono che Mantell ebbe un incidente causato forse dal fatto di essersi avvicinato troppo al campo magnetico di un UFO. Lo stesso capitano F. Ruppelt, nel trattare il caso per il Project Blue Book nel 1956, scrisse: "se si rinuncia all'ipotesi Skyhook (un tipo di pallone sonda, N.d.R.), ci resta l'immagine di un UFO di dimensioni colossali". Proprio a 14 giorni di distanza dalla morte di Mantell, l'aeronautica varò il "Project Saucer", un programma di copertura del più "importante Project Sign" orientato a stabilire che gli UFO erano navicelle di origine extraterrestre.


(Fonte: Notiziario UFO, n. 21, ottobre 1998)
01/01/2011 15:58

Molto interessanti AlessandroZ007; grazie.
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Post: 18
01/01/2011 20:50

Qui di seguito ho cercato di copiare ció che cé scritto sul vecchio articolo del "Il Tempo"
Mi scuso in anticipo ma per gli errori grammaticali, purtroppo in alcuni casi non sono riuscito a capire cosa ci fosse scritto..

Il tempo
Pag. 8 - Sabato 29 Dicembre 1962


Il piú affascinante mistero dei nostri tempi
Il Mustang del capitano Mantell disintegrato a 7000 metri
___________________________________________________________
Mentre inseguiva un disco volante
(Le autoritá non permisero ai giornalisti di vedere né il corpo del pilota né i resti dell`apparecchio e l`inchiesta rimase segreta - Piú tardi si riuscí a sapere che le parti metalliche del veivolo erano state bombardate da radiazioni penetranti, tanto da mutare le caratteristiche - Altri avvistamenti effettuati in varie parti del mondo
______________________________________________________________

Altri invece negano la realtá dei dischi volantiadagandosi sulle comode ma troppo semplici spiegazioni, date almeno 10 anni fa che attribuivano il fenomeno alle allucinazioni collettive, ai fenomeni atmosferici di varia natura o alla fantasia dei buontemponi. Tutte queste posizioni sono state oramai clamorosamente smantellate da un`infinitá di fatti e di avvistamenti nei quali la serietá, la competenza e la buona fede dei testimoni costituiscono una garanzia piú che sicura contro l`imprecisione o la frode dell`informazione.
Quello dei dischi volanti é dunque un problema s`impernia tutto sul dualsto dei testimoni che affermano di averli visti e delle autoritá che ne smentiscono la realtá. E per risolverlo non é necessario aspettare la discesa in massa degli abitanti di altri pianeti: basta rendersi conto dei motivi che spingono i testimoni e le autoritá ad insistere sulle rispettive posizioni.

Migliaia di spettatori:

Nel primo pomeriggio del 7 gennaio 1946 un grande disco apparve nel cielo di Medisonvillenel Kentucky e in breve tempo venne avvsitato da migliaia di persone in tutta la zona. Il comando di polizia si affrettó ad avvertire l`ufficio Operazioni della base militare di Fort Knox, comunicando che un disco di 80 metri di diametro si stava dirigendo verso la base. Mezzora piú tardi il disco sorvolava l`aereoporto di Cludiman, situato nelle vicinanze di Fort Knox. L`allarme fu dato prontamente e il colonello Hicks comandante del campo, ordinó al capitano Thomas Mantell, che in quel momento stava compiendo un volo di addestramento con altri 3 piloti su una pattuglia di caccia F51 Mustang, di avvicinarsi al disco per osservarne meglio l`aspetto e le caratteristiche che pochi minuti dopo Mantell comunicó alla torre di controllo di essere vicino alla vista del disco e disse: La cosa sembra di metallo ed é gigantesca, adesso incomincia a salire disse Mantell. Il disco era al... Altri piloti seguivano Mantell a distanza (é ancora sopra di me e vola alla mia velocitá o poco di piú1350-600 km/h n.d.r. Adesso salgo a 7000 metri se non lo raggiungo rinuncio all`inseguimento. Da quel momento la radio di Mantell tacque. Il giorno dopo i resti informi del suo veivolo vennero trovati a 130km dall`aeroporto. Le autoritá non permisero ai giornalisti di vedere ne il corpo di Mantell né il suo veivolo e l`inchiesta rimase segreta. Vi fu anche chi disse che il corpo di Mantell non era mai stato trovato, solo piú tardi si seppe che l`analisi dei rottami aveva rivelato che il caccia si era letteralmente disintegrato e che la sua struttura doveva essere stata bombardata da radiazioni penetranti, in quanto le parti metalliche erano state crivellate di fori minuscoli e il metallo aveva mutato caratteristiche divenendo piú poroso.
Il velo di silenzio creato attorno al caso Mantell fece nascere una ridda di ipotesi molto spesso allarmistiche o semplicemente fantastiche. I giornali americani parlarono addirittura di attacchi di marziani e l`opinione pubblica rimase scossa. Si insinuó allora che il Mustang di Mantell si fosse scontrato con un aeroplano russo di nuovo tipo, probabilmente derivato da un progetto tedesco, ma la cosa anziché placare l`opinione pubblica ebbe l`effetto contrario in quanto denunciava apertamente le pecche del sistema di difesa nazionale. Le cause dell`esplosione rimasero sempre misteriose. Solo piú tardi sulla base di avvertimenti analoghi posteriori, trovó sufficente credito l`ipotesi che il veivolo essendosi avvicinato troppo al disco si fosse disintegrato contro la sua barriera magnetica di protezione.
Qualche mese pií tardi quando l`eco del caso Mantell non si era ancora attutito, la stampa riportó un altro sensazionale avvistamento e ripropose l`argomento alll`attenzione dell`opinione pubblica internazionale.
Il 24 luglui 1946 il capitano C.S. Chietes e il tenente John D. Whitted, piloti di un bimotore DC 3 della Eastern Airlines, incontrarono un misterioso oggetto volante nel cielo di Montguenery Alabama; Aveva la forma di un fuso disse ai giornalisti il capitano Chietes, era senza ali e la sua lunghezza doveva raggiungere i cinquanta... era doppio di quello di un B 29. Non aveva superficisporgenti. Si avvicinó come un fulmine sorpassandoci sul fianco ad una distanza di circa 200 metri. Quando il fuso si avvicinó i motori incominciarono a perdere colpi e a funzionare irregolarmente. Gli strumenti magnatici sembravano impazziti. Lo spostamento di aria fece oscillare paurosamente il nostro veivolo che precipitó in una scivolata d`ala. Riucsemmo a stento a radrizzarlo, prima che il fuso scomparisse nell`oscuritá, riuscemmo a vedere distintamente due file di obló sul fianco attraverso il quale filtrava una luce azzurra. La velocitá del fuso, poteva essere di circa 1000 chilometri all`ora. I passeggeri dell`aereo avevano visto il fuso misterioso nelle stesse condizioni di Chietes, da quel momento i sigari volanti si affiancarono ufficialmente ai dischi nella terminologia della stampa mondiale. Due mesi piú tardi 1 ottobre 1948 il tenente pilota George Gloman della base aerea di Fargo nel North Dakota Stati Uniti, stava compiendo un volo di ricognizione notturna a bordo di un caccia F 51 Mustag quando avvistó sulla sinistra una strana sagoma luminosa che incrociava quasi sulla verticale della base.
Gorman avvertí immediatamente la torre di controllo e poi cercó di avvicinarsi al misteriso oggetto volante. Viró seccamente a siniostra e subito dopo mise al massimo il motore. Il Mustang puntó verso l`oggetto che nel frattempo si era fermato come se volesse aspettare il caccia... incominció l`inseguimento. Gorman cercava di avvicinarsi ma il disco riusciva ad eludere ogni tentativo scartando rapidamente di lato quando il caccia riusciva ad avvicinarsi troppo. Da tarra gli ufficiali della base di Frgo seguivano con molta tensione le varie fasi di quell`impressionante inseguimento. Gli operatori radar seguivano sugli schermi l`avvicendarsi delle manovre, ma anche gli osservatori di terra riuscivano a scorgere le due sagomen che si rincorrevano tra le nubi. L`inseguimento duró 27 minuti, in tutto questo tempo il ruggito del Mustang aveva sottolineato gli inutili tentativi del suo pilota per raggiungere un avversario che si scansava a scatti, si spostava velocissimo, manovrava senza produrre il piú lieve rumore, e si velava dietro un`aghiacciante e surreale barriera luminosa. Alla fine visto vano ogni tentativo di intercettare il disco, il tenente Gorman abbandonó l`inseguimento, il lettore non deve pensare...

i piloti riuscirono a distinguere meglio l`ordigno, che si presentava come un oggetto lenticolare di forma rotonda, piú spesso al centro e smussato ai bordi, brillante come se il metallo lucidissimo riflettesse una luce molto luminosa. con l`ascesa rapidissima l`oggetto era arrivato a 10 mila metri a sud di pelvoux e poi si era fermato immobile come un elicottero in volo stazionario, Da terra intanto gli operatori radar seguivano tutte le fasi dell`avvicinamento e rivelavano costantemente la posizione dei due avioggetti rispetto a quella del veivolo sconosciuto. Quando i Vampire raggiunsero i 4000 metri il disco si rimise in movimento: ondeggió per qualche secondo con lievi variazioni di quota e poi ricominció a salire, puntando verso overst. A qualche mese di distanza nell`edizione del 1 dicembre la tribute de geneve riportava un fatto altrettanto clamoroso. Nella notte del giorno prima il pilota Walter Borner stava... bordo di un veicolo della Bwissalr (ero sul mediterraneo, all`altezza di El Alsmein ad una quota di 5250 metri raccontó poi Borner quando ho visto un cilindro rosso infuocato che precipitava velocissimo verso la costa africana con un angolo di 45 gradi. Lo strano corpo era seguito da una coda di scintille giallastre. Ai giornalisti che gli chiedevano se lo strano oggetto poteva essere una meteora il pilota rispose: Ho al mio attivo migliaia e migliaia di ore di volo e di meteore ne ho viste parecchie. L`oggetto in questione era del tutto diverso e non ci puó essere confusione).

Un altro incontro sensazionale fu quello avvenuto il 30 giunio 1954 a circa 300 chilometri dallo scalo di Goose Bay a Terranova nel Labrador (Stati Uniti). Uno Stratocruser della compagnia aerea inglese BOAC impiegato sulle linee transatlantiche volava a 5700 metri di quota con 52 passeggeri e 11 uomini d`equipaggio. L`aereo aveva decollato alcuni minuti prima dall`areoporto Newyorkese di Idlewild e stava dirigendosi verso quello di Shanon in Irlanda. Improvvisamente all`uscita da un banco di nubi il pilota scorse sulla destra uno strano corteo, un`enorme macchina, lunga almeno un centinaio di metri e che sembrava un disco, ora un sigaro e ora un corpo ovale, procedeva alla stessa velocitá del quadrimotore, circa otto chilometri a lato a fianco dell`ordigno volavano 6 dischi piú piccoli brillanti come se fossero costantemente illuminati dai lampi... i passeggeri non tardarono ad accorgersi della singolare scorta. La prima a vederla fu la hostess Daphne Websber, che ebbe modo di scorgere i dischi mentre stava servendo il té ai passeggeri. (É stato lo spettacolo piú eccitante che abbia mai visto raccontó poi al suo arrivo a Shanon, ma mi ha dato dei brividi indimenticabili. I dischi intanto continuavano a procedere affiancati e sembrava che avessero tutta l`intenzione di non abbandonare tanto facilmente la scorta. Innervosito da quella situazione alquanto difficile da valutare il comandante Howard si mise in contatto con la base militare americana di Terranova e chiese un aiuto. (Ho tutta una famiglia di dischi alle calcagne. C`é la chioccia e ci sono anche i pulcini! gridó concitatamente alla torre di controllo -- Fate intervenire qualche caccia perché non si decidono a mollarmi!) Un Fs5 Sabre che stava rientrando alla base da un volo di prova fu immediatamente mandato incontro allo Stratocurrier inglese. Il secondo pilota, il tenente Lee Boort, lo guidó via radio verso il conturbante corteo, ma prima che il caccia arrivasse i dischi aumentarono la velocitá e si allontanarono verso sud-est , soltanto uno di essi rimase in retroguardia e poi raggiunse gli altri, scomparendo a sua volta nella foschia. Quando il Sabre raggiunse il quadrimotore i dischi erano spariti da alcuni secondi.


Esortazione al silenzio

nelle prime ore del mattino dell`11 luglio 1959 uno Stratocruiser della Pan American Airways, in volo da San Francisco a Honolulu si trovava a 900 miglia a nord della cit´´a di Havalana, quando all`improvviso i piloti video apparire innanzi a loro un gruppo di punti luminosi che si muovevano ad alta velocitá (volavano a una quota di 6000 metri e il cielo era sereno con ottima visibilitá -- rccontó il capitano George Wilson comandante del veivolo -- D`un tratto una luce grande e luminosissima apparve all`orizzonte a circa 11 gradi. Attorno ad essa ne scorgemmo quattro altre di minore grandezza, poste lenearmente.. della luce principale.. vano ad una velociá.. velocissima, che abbiamo stimato dall`ordine delle kjtala di miglia all`ora . Mantenendosi ad una quota costante gli UFO si dirigevano verso di noi. Il fatto ci impressionó moltissimo. Ma per fortuna quando erano a poche miglia da noi, la formazione fece un`improvvisa virata sulla destra e sparí verso sud.

Mentre i piloti stavano scambiandosi le impressioni sull`accaduto, il microfonista informó che altri 5 aeroplani in volo nella zona avevano assistito alla sconcertatene apparizione e ora chiedevano ulteriori informazioni. tra i veivoli erano altri quadrimotori della Pan American Airways, un B-50 dell USAF, un Constellation della Canadian Pacific e un aereo da trasporto della Spick Airways. Nei giorni seguenti i piloti furono interrogati a lungo da ufficiali del servizio segreto dell Forze Aere. L`interrogatorio, come hanno ammesso gli interessati, era terminato con un cortese invito a non dare troppa pubblicitá all`avvistaemnto di cui erano stati...
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Video del caso Mantell....
www.youtube.com/watch?v=LRy6vLI_ez0&feature=player_embedded
[Modificato da michael843 03/01/2011 11:15]
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Re:
Sembra che quel link sia stato rimosso.
Posto quest'altro attinente al caso.
michael843, 03/01/2011 11.10:





----------Fire1969----------
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CGI...((--000--))...non UFO.
03/01/2011 15:28

Re: Re:
fire1969, 03/01/2011 12.19:

Sembra che quel link sia stato rimosso.
Posto quest'altro attinente al caso.







grazie del nuovo link Fire. non conoscevo nei particolari questo caso ma è indubbiamente sconvolgente e unico [SM=g27993]
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