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CAMERA USA BOCCIA PIANO BUSH

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2008 22:55
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29/09/2008 22:55

WALL STREET A PICCO. PERDITE OLTRE IL 7%
2008-09-29 21:25

CAMERA USA BOCCIA PIANO BUSH, WALL STREET A PICCO

di Alessandra Baldini


NEW YORK - Capitol Hill boccia il presidente George W. Bush e il capo del Tesoro Henry Paulson: con 228 voti contro e solo 205 a favore i deputati americani hanno affondato il piano di salvataggio di Wall Street. Sarebbero bastati 12 voti a capovolgere il risultato. La clamorosa bocciatura ha mandato la Borsa a picco con l'indice S&P che e' arrivato a cedere 7,13%.

Le misure anticrisi da 700 miliardi di dollari sono finite per oggi su un binario morto dopo che ieri un accordo bipartisan in Congresso sembrava aver aperto uno spiraglio di speranza per il rilancio del credito. Preoccupati per le ripercussioni sul proprio seggio nel voto del 4 novembre una larga maggioranza di repubblicani (133), ma anche un sostanziale numero di democratici (95) della sinistra del partito ha votato no al gigantesco pacchetto dell' amministrazione Bush per il salvataggio di Wall Street.

Il voto e' arrivato mentre il sistema finanziario americano continuava a dare prova di ulteriore fragilita' con il passaggio al colosso finanziario Citigroup delle attivita' bancarie di Wachovia: una operazione facilitata dal governo federale. Il presidente George W. Bush, che con il vice Dick Cheney aveva spremuto ogni ultima goccia del suo capitale politico per convincere i recalcitranti, si e' detto ''contrariato'', ha convocato i suoi consiglieri economici e avviato telefonate con i leader del Congresso per studiare le prossime mosse.

''Il piano non e' morto'', ha detto il candidato democratico Barack Obama, ma alla Camera i leader del suo partito che avevano negoziato giorno e notte con il partito della Casa Bianca erano sconsolati: 'Nessun altro tentativo di resuscitare la legge verra' fatto per oggi'', ha detto Barney Frank, il presidente della Comissione Finanze che aveva emendato in 110 pagine le tre paginette della proposta iniziale di Paulson. ''Capisco che e' un voto difficile', aveva ammesso stamattina Bush difendendo una legge impopolare e sottolineando che il pacchetto non rappresentava un salvataggio dei pescecani di Wall Street: ''Un si' per questa legge e' un voto per evitare un danno economico per voi e per la vostra comunita'''.

I parlamentari in ansia per il proprio futuro politico non gli hanno dato retta. Il voto e' stato al cardiopalma: i no sono saliti rapidamente e i leader della Camera hanno tenuto aperte le operazioni per 40 minuti cercando di riportare all'ovile del 'si' deputati che si erano gia' espressi contro. Una volta bocciato il piano, i repubblicani hanno pianto lacrime di coccodrillo: 'Non abbiamo scelta che lavorare assieme per trovare un modo per salvare l'economia'', ha detto John Boehner, capo dei deputati del Gop. Se la Camera votera' di nuovo dando luce verde al piano nei prossimi giorni, il pacchetto si spostera' al Senato dove il si' e' dato quasi per scontato.

Le feste ebraiche (domani e' il capodanno) e potenziali ostacoli procedurali rendono comunque impossibile un voto prima di mercoledi'. Rispetto al piano offerto dal ministro del Tesoro Henry Paulson quello bocciato oggi dalla Camera teneva immutata la cifra, 700 miliardi di dollari, di cui pero' solo 250 sarebbero stati immediatamente disponibili. Il presidente americano, se lo avesse ritenuto necessario, avrebbe potuto chiederne altri 100 e poi altri 350 soggetti, questi ultimi, all'approvazione del nuovo Congresso che uscira' dalle elezioni. Limitati in parte anche i poteri del segretario al Tesoro, tramite l'istituzione di un board di supervisione e di un ispettore generale.

Fra le altre novita', l'imposizione di limiti ai 'paracadute d'oro' dei super manager di Wall Street. Molti deputati che avevano votato per il piano lo avevano fatto tappandosi il naso: Boehner aveva detto che ''troppo era in gioco'' per non appoggiare la proposta dell'amministrazione negoziata con i democratici. Ma anche Boehner, per non parlare degli irriducibili del partito, erano andati su tutte le furie per il discorso in aula della speaker della Camera Nancy Pelosi che aveva attaccato duramente la Casa Bianca per aver provocato il dissesto di Wall Street con otto anni di politiche fallite. 'Un discorso ferocemente partigiano che ha avvelenato gli animi'', ha detto Eric Cantor, uno dei repubblicani gia' arroccati sul fronte del no.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_785462091.html
Alfredo Benni - Consigliere Nazionale
Coordinatore CUN Lombardia

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