La Sindrome da Stress Post-Traumatico negli addotti.
Aggiungo all’interessante esposizione di Benni la definizione e i sintomi della Sindrome da stress post-traumatico:
La Sindrome da stress post-traumatico.
"Il Disturbo Post-traumatico da Stress (PTSD) è il più importante, caratteristico e meglio studiato disturbo connesso all'esperienza di eventi traumatici. In un certo senso, è il prototipo di tutti i disturbi post-traumatici. E' stato formulato in termini moderni nel 1980, con la pubblicazione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, IIIª Edizione (DSM-III), ma concetti simili sono presenti a quello di PTSD sono presenti fin dall'inizio della storia della psicoterapia (Leys, 2000), come quello di "nevrosi post-traumatica" di Oppenheim (1892) o quello di "nevrosi da spavento" di Kraepelin (1896). Nelle versioni successive del DSM, fino all'attuale (DSM-IV), il PTSD è stato associato non solo ad eventi assolutamente eccezionali (come nel DSM-III), e sono state incluse variabili psicologiche significative relative alla valutazione della situazione traumatica.
Disturbo Post-traumatico da Stress: gli eventi "traumatici"
Secondo il DSM-IV, gli eventi che possono essere definiti "traumatici" sono i seguenti:
1)Eventi accaduti direttamente alla persona (senza essere limitati ai seguenti): combattimenti militari, aggressione personale violenta (violenza sessuale, attacco fisico, scippo, rapina), rapimento, essere presi in ostaggio, attacco terroristico, tortura, incarcerazione come prigioniero di guerra o in un campo di concentramento, disastri naturali o provocati, gravi incidenti automobilistici, ricevere una diagnosi di malattie minacciose per la vita. Per i bambini, gli eventi traumatici dal punto di vista sessuale possono includere le esperienze sessuali inappropriate dal punto di vista dello sviluppo senza violenza o lesioni reali o minacciate.
2)Eventi accaduti in qualità di testimoni (senza essere limitati ai seguenti): l'osservare il ferimento grave o la morte innaturale di un'altra persona dovuti ad assalto violento, incidente, guerra o disastro, o il trovarsi di fronte inaspettatamente a un cadavere o a parti di un corpo.
3)Eventi di cui si è venuti a conoscenza (senza essere limitati ai seguenti): aggressione personale violenta, grave incidente, o gravi lesioni subiti da un membro della famiglia o da un amico stretto; il venire a conoscenza della morte improvvisa, inaspettata, di un membro della famiglia o di un amico stretto; oppure il venire a conoscenza di una malattia minacciosa per la vita di un proprio bambino. Il disturbo può risultare particolarmente grave e prolungato quando l'evento stressante è ideato dall'uomo (per esempio: tortura, rapimento).
L'ICD-10 fornisce una versione più ristretta del concetto di trauma, in quanto richiede che si tratti di un evento estraneo all'esperienza umana abituale.
Molto sinteticamente, la diagnosi di PTSD si pone nel momento in cui una persona, esposta ad eventi traumatici, sviluppa duraturi sintomi intrusivi, di evitamento e di iperattivazione (si veda oltre)
A. La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambe le caratteristiche seguenti:
1) la persona ha vissuto, ha assistito, o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all'integrità fisica propria o di altri.
2) la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore. Nei bambini questo può essere espresso con comportamento disorganizzato o agitato.
B. L'evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi:
1) ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell'evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni. Nei bambini piccoli si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi temi o aspetti riguardanti il trauma.
2) sogni spiacevoli ricorrenti dell'evento. Nei bambini possono essere presenti sogni spaventosi senza un contenuto riconoscibile.
3) agire o sentire come se l'evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l'esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione). Nei bambini piccoli possono manifestarsi rappresentazioni ripetitive specifiche del trauma.
4) disagio psicologico intenso all'esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell'evento traumatico.
5) reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell'evento traumatico.
C. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
1) sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma
2) sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma
3) incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma
4) riduzione marcata dell'interesse o della partecipazione ad attività significative
5) sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
6) affettività ridotta (per esempio: incapacità di provare sentimenti di amore)
7) sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per esempio: aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una normale durata della vita).
D. Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi:
1) difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
2) irritabilità o scoppi di collera
3) difficoltà a concentrarsi
4) ipervigilanza
5) esagerate risposte di allarme.
E. La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) è superiore a 1 mese.
F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.
E' necessario specificare se il PTSD è "acuto" (se la durata dei sintomi è inferiore a 3 mesi), "cronico" (se la durata dei sintomi è 3 mesi o più), oppure "ad esordio ritardato" (se l'esordio dei sintomi avviene almeno 6 mesi dopo l'evento stressante).
(da "Portale Italiano di Psicotraumatologia e psicoterapia"
www.psicotraumatologia.com)
E’noto che molti di questi sintomi sono riscontrabili in queste persone, anche se non in tutte. E infatti lo psichiatra di Harvard prof John E. Mack ha scritto:
“Gli addotti possono imparare, con o senza aiuto, a convivere e persino a trasformare le proprie esperienze. Ma loro hanno sofferto e qualche volta continuano a soffrire dei residui o delle sequenze delle loro inquietanti e traumatiche esperienze. Psicologicamente si sentono "diversi." Incubi ed altri sogni inquietanti sono di regola conseguenza delle ufo abductions. Gli addotti soffrono di una ampia gamma di dolori fisici e di paure che sembrano corrispondere anatomicamente e fisiologicamente ai punti delle procedure invasive sperimentate durante le abductions. Oltre alle sequele sessuali-ginecologiche altri sintomi comprendono il mal di testa, dolori ai seni paranasali, dolori alla schiena, dolori e disturbi gastrointestinali, una grande paura degli aghi e frequentemente dei dottori e degli ospedali. Gli addotti soffrono di un complesso quadro traumatico. Non sarebbe corretto chiamarlo "post-traumatico" in quanto la minaccia non diventa mai un fatto del passato. Esistono quattro dimensioni del trauma:
1) l' esperienza traumatizzante in se stessa:
2) l' isolamento personale che nasce dalla difficoltà di raccontare agli altri le proprie esperienze;
3) la contraddizione tra queste esperienze e la realtà condivisa che gli addotti conoscono e
4) il fatto che le esperienze possono ricapitare ancora in qualsiasi momento a loro e ai loro bambini.
Altri aspetti del trauma devono essere sottolineati. Spesso si sviluppa una presa di distanza quando l'addotto racconta ai suoi genitori o ad altri quello che ha visto o che ha provato. Viene loro frequentemente detto che hanno sognato, che hanno avuto degli incubi o che "dicono bugie" che sono "troppo fantasiosi" che "si inventano le cose" o, come ha affermato una donna "cercano di assecondarmi solo per essere gentili" ma per loro le esperienze sono reali e chiaramente distinguibili dal sogno. Loro imparano a non parlare con i loro genitori o amici (alcuni dei quali non vogliono nemmeno sentire queste storie nonostante o perché sono essi stessi degli addotti) di queste esperienze cosa che fa nascere in loro un forte senso di isolamento e di alienazione che si continua nella vita adulta.
I bambini possono anche provare rabbia e sentirsi non sostenuti dai loro genitori quando questi non riescono a proteggerli dall'esperienza di abduction aliena. A questo si aggiunge che i genitori adulti sono profondamente preoccupati quando i bambini sono coinvolti, angosciati dal fatto che non sono assolutamente in grado di proteggerli.
Sebbene possano arrivare ad accettare che le loro esperienze sono reali gli addotti sono intensamente tormentati da quello che questo significa per le loro vite. Il problema per loro non è soltanto la minaccia ontologica e la confusione. Ciò significa anche che loro sono incapaci di dimenticare le loro esperienze così facilmente come farebbero con un sogno o con una fantasia.
Infine gli addotti devono convivere con il fatto che la loro esperienza, qualunque ne sia l'origine, può ripetersi in qualsiasi momento, anche dopo anni senza "attività." (da Alien Abduction Phenomenon del prof John Mack )
E la psichiatra Rima E. Laibow conferma:
IL DISORDINE DA STRESS POST-TRAUMATICO NEGLI ADDOTTI IN ASSENZA DI UN TRAUMA ESTERNO:
Il PTSD é stato descritto per la prima volta nel contesto dello stress da battaglia (16). Sebbene possa essere presente in un ampia varietà di forme cliniche (17) il PTSD è comunemente considerato un disturbo che si instaura dopo un intollerabile trauma esterno che sommerge la vittima con ansia e/o depressione quando le difese del suo ego, sopraffatte e paralizzate, sono inadeguate al compito di elaborare gli insopportabili eventi stressanti. Poiché il paziente ha un impellente bisogno di tranquillizzare il mare di ansia, di paura e di colpa (18) che accompagna l’emergere dei ricordi cognitivi, sensoriali ed emozionali di questi eventi traumatici il trauma stesso può essere parzialmente o completamente nascosto allo stato di coscienza vigile (19).… Sia le risposte psichiche che quelle fisiche al trauma sono intense e penetranti. Il PTSD consegue a soverchianti traumi della vita reale e non è noto che possa presentasi come sequela di stati fantastici generati internamente al soggetto (20).
Questa quarta area di discrepanza tra i dati osservati e quelli previsti è forse quella che colpisce e ci sfida di più. I pazienti che producono materiale di abduction aliena in assenza di psicopatologie abbastanza severe che ne giustifichino la sua produzione spesso mostrano il quadro sintomatologico del PTSD. Questo fatto è da sottolineare se vogliamo considerare che in effetti non sia avvenuto alcun evento traumatico tranne quello generato dalla fantasia. Questi traumi sono in larga misura allontanati, negati e repressi come lo sono negli altri casi di PTSD.
(da “Discrepanze Cliniche tra i dati previsti e quelli osservati nelle persone che raccontano di essere state addotte dagli UFO: implicazioni per il trattamento” di Rima E. Laibow, MD, Child and Adult Psychiatry).
Dunque questi due esperti professionisti della salute mentale hanno concluso che molte, ma non tutte, le persone che affermano di essere rapite da UFO o alieni non soffrono di malattie mentali maggiori come per esempio la psicosi ma spesso l’indagine clinica rivela in loro la presenza di una “sindrome da stress post-traumatico” molto difficile da trattare perché in questi casi il trauma non è relegabile al passato (Guerra, cataclisma, rapimento a scopo di lucro..) ma è in atto e potenzialmente può avvenire anche in futuro (“Repeters”). Ricordo inoltre agli amici lettori che in molti casi le persone raccontano di aver subito procedure a carattere sessuale o veri e propri abusi sessuali da parte di alieni, esseri apparentemente ibridi e/o altri esseri umani (Karla Turner, Kathie Davis, Antonio Villa Boas, Colleen Johnston, Katharina Wilson, Barbara Bartholic e altri) e dunque al trauma del rapimento si aggiunge spesso anche quello sessuale con effetti purtroppo a volte devastanti (Suicidio, tossicodipendenza, alcolismo, comportamenti violenti o antisociali, vagabondaggio, promiscuità…). Solo un trattamento professionale qualificato che riconosca la SSPT e la tratti per quello che è, senza giudicare il soggetto psicotico solo perché quello che racconta non rientra negli schemi mentali della nostra società, può essere di valido aiuto per queste persone e aiutarle a convivere con successo col trauma subito.
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