Lucarusso mi ha scritto una mail molto interessante che voglio condividere con tutti voi.
Questa è la sua mail:
<<Siamo tutti d'accordo nel ritenere che la vostra teoria sia folle.
Il problema che ci divide è questo: è abbastanza folle per essere vera?>>
Niels Bohr
Quindi, procediamo con ordine:
<<Siamo tutti d'accordo nel ritenere che la vostra teoria sia folle>>.
Niels Bohr parte dall'affermazione: Siamo tutti d'accordo nel ritenere che la vostra teoria sia folle.
Quindi possiamo anche affermare: siamo tutti d'accordo nel ritenere che la vostra teoria sia folle non implica <<è vero che la vostra teoria sia folle>>, implica soltanto che esiste un accordo tra di noi che può essere vero o falso circa la follia della vostra teoria, che può anche essere vera.
Questa è una verità.
Se è vero che può esistere un accordo in base al quale è possibile ritenere che una teoria sia folle, senza che ciò comporti necessariamente che la teoria sia necessariamente folle, allora può anche esistere un problema che divide riguardante la teoria e non l'accordo sulla follia della stessa.
<<Il problema che ci divide è questo: è abbastanza folle per essere vera?>>
Il problema posto, però, implica un giudizio sulle teorie folli e cioè implica che possono esistere teorie che possono essere talmente folli da essere vere.
Questo giudizio presuppone l'esistenza di un accordo in base al quale è possibile affermare che esistono teorie che sono vere perché sono folli oltre una certa soglia.
E' evidente che Niels Bohr gioca con la verità e la follia circa la soglia che consente di uscire dall'una per entrare nell'altra e viceversa.
Caro lucarusso questo è proprio il genere di giochi che piace a me.
Che cos'è verità?
Che cos'è follia?
E' vero, credetemi, io sono folle (ma se sono folle posso comunicare verità?)
Niels Bohr