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Il caso Zanfretta

Ultimo Aggiornamento: 18/01/2017 22:32
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Sesso: Maschile
10/01/2017 13:46

Ho appena terminato la lettura del libro di Di Stefano (sesta edizione), e vorrei fare alcune considerazioni.
La storia è sorretta da una serie di elementi oggettivi e di testimonianze terze che la rendono senza dubbio credibile, quanto meno limitatamente al verificarsi di fatti totalmente fuori dall'ordinario.
In particolare, le tracce e le orme documentate dai Carabinieri, i numerosi avvistamenti della zona, l'attendibilità dei testimoni, l'episodio della "vespa volante" (rilevata strumentalmente dai colleghi e poi trovata poco distante con il motore freddo, il pieno di benzina, e gli stessi chilometri di quando era partita). Le luci nel cielo, i metronotte che sparano, uno di loro che scappa e qualche tmepo dopo si suicida...
E ancora la 127 bollente, le ipnosi, il siero della verità, ecc ecc.
A parte che questo pover'uomo è stato sottoposto a talmente tante analisi in tutti questi anni che mi risulta difficile capire se siano peggio gli "alieni" che l'hanno rapito o gli esseri umani che se ne sono occupati. A parte che, a quanto risulta, alcuni particolari sono stati taciuti nella versione "ufficiale", restano tuttavia degli aspetti inquietanti:


Zanfretta: «Sì, loro, quando ho fatto l’ipnosi, ci seguivano dall’alto, dunque ci vedono sempre…».
Di Stefano: «Hai idea di come facciano?».
Zanfretta: «Non lo so. Loro hanno una macchina, come un televisore dove mi sposto io mi vedono e vedono quelli che ci
sono intorno a me».



Moretti: «Ora basta, Zanfretta, ora io le farò una domanda molto precisa e lei mi risponderà in assoluta e totale sincerità.
Nelle settimane precedenti il 13 agosto ha avuto a che fare in qualche modo con arnesi del tipo di quelli che servono per
scavare o per altre azioni simili? O questi arnesi da contadino le ricordano, o le fanno venire in mente, qualche cosa? Lei sa
che alla sua volontà è sostituita la mia, quindi, lei, fiduciosamente e tranquillamente, deve rispondermi tutto quello che sa
consciamente o anche nel profondo della sua memoria conscia, riguardo a questa domanda».
In effetti la domanda di Moretti aveva una sua logica. I colleghi di Zanfretta sostenevano che negli ultimi tempi il metronotte
parlava quasi in tono ossessivo della sfera con la piramide interna che gli extraterrestri gli dovevano dare. Un giorno lo
videro arrivare in sede con le mani sporche di terra, per cui nacque il sospetto che quella sfera in realtà esistesse e che lui, per
non farla vedere a nessuno, l’avesse nascosta sotterrandola. Ad onor del vero, ci voleva molta fantasia per arrivare ad una
simile conclusione ma, come ho già detto in precedenti occasioni, ben pochi se la sentivano di sostenere che sotto la vicenda
del metronotte ci fosse solo tanta immaginazione. Da qui, dunque, la domanda di Moretti. Ma la risposta lasciò tutti di sasso.
Zanfretta: «Tixel».
Moretti: «Se ha sentito e capito la mia domanda il dito indice della mano destra si solleverà. Come io comando al suo dito,
così comando alla sua mente e alla sua voce e non esiste nessun altro comando contrario che possa essere superiore al mio,
attuale. È la mia volontà che ora è in lei e lei risponderà esattamente in modo chiaro e comprensivo. È la sua voce che
risponde, non la sua volontà. E ora parli fiduciosamente».
Zanfretta: «Tixel… tixel… domanda, per ora negativa… a voi. Tixel. Domanda negativa per voi, tixel».
Moretti: «Cosa significa quella parola?».
Zanfretta: «Domanda… negativa per voi, tixel. Domanda negativa per voi, tixel».
Eravamo sbalorditi. Zanfretta rispondeva come se fosse un computer interrogato da voce umana.



A questo punto il metronotte sussurra ancora più sommessamente due parole: colpisci, colpisci.
E in effetti nella realtà egli ha assalito i suoi colleghi cercando appunto di colpirli. Questi hanno dovuto a loro volta
difendersi per immobilizzarlo. Più tardi, sempre sotto ipnosi, Zanfretta spiegherà il perché di questa sua ingiustificata
aggressione…
Colleghi: «Zanfretta, sono Garbarino…»
Zanfretta: «Via…».
Colleghi: «Paolo, è qua. Sta camminando… Piero, svegliati Piero, saltiamogli addosso, prendiamolo!».
Zanfretta riceve nuovamente un ordine bellicoso e sussurra: «avanti, sbatti la testa contro la macchina, è un ordine. La tua
forza si moltiplica
…. Quindi torna al tono spaventato che ha contraddistinto l’intera seduta ipnotica».

(estratti dal libro di cui sopra)


Da questi passaggi si evince chiaramente che gli "alieni" avrebbero non solo un controllo diretto, fisico, sul soggetto, ma persino un ben più pericoloso controllo mentale (e tutti quelli che entrano in contatto con lui, rischiano di diventare degli "osservati speciali").

Ma restano anche degli interrogativi sul reale aspetto di questi "soggetti":


Via questa cosa dagli occhi, mi dà fastidio. Perché ora non volete che vi guardo? Vi ho già visti: siete alti, avete una
pelle verde, schifosa, e quelle punte sui fianchi del viso, quegli occhi mostruosi, perché non portate la bocca? Avete solo quei
ferri con la rete …. che manda luce… E quelle mani che finiscono rotonde… perché non usate vestiti? Anche se non vi vedo,
io mi ricordo.



Moretti: «Senti un po’: è da tanto che non lo hai più visto quello con la testa a uovo?».
Zanfretta: «Da un mese e mezzo fa».
Moretti: «Ma secondo te, è uno di loro travestito da uomo oppure è un essere umano che collabora con loro? Che idea ti sei
fatto?».
La risposta gli arriva «dall’alto».
Zanfretta: «Si chiama Selen, è uno di loro».


Questo lascerebbe presumere che possono cambiare forma, il che ci rende difficile stabilire con certezza quale sia quella vera (ammesso che ne abbiano una, ma qui si entra in discorsi troppo "esotici").

Aggiungo un particolare: si è parlato molto dell'episodio spagnolo, rivelato in ipnosi, ma forse ai più ne è sfuggito un altro:


Zanfretta: «Ahia, la testa. Basta, toglietemelo il casco, vi prego…».
Entità: «No, tu sei in nostro potere e non puoi fare niente. Per noi il tempo è come i minuti e i secondi, un’ora per voi. Noi
passiamo il viaggio luce in pochi attimi. Abbiamo già incontrato navi spaziali vostre: americane, russe e cinesi. Noi
cerchiamo di fare amicizia, ma loro si terrorizzano. Noi abbiamo provocato l’eplosione di un missile in partenza da Cape
Kennedy e la nostra iniziativa era un avvertimento».


Che stia forse parlando di questo?



Faccio notare che al tempo di quell'ipnosi, queste informazioni erano ancora lungi dall'essere rivelate (vennero fuori parecchi anni dopo con il Disclosure Project, se non erro).

P.S.: Un'ipotesi interessante sulla misteriosa "lingua aliena":


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