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Al via le trivelazioni sul vulcano Marsili ?

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2014 23:02
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14/12/2014 12:05

Popolazione in rivolta
Come noto il decreto "Sblocca Italia" varato dal Governo Renzi da poco approvato, art. 38 del D.l. n.133/2014 ( il cosiddetto "Sblocca Italia" recentemente convertito con L. N. 164/2014 ), prevede lo sfruttamento di risorse naturali senza tanti problemi.

Fra lo sfruttamento di queste "risorse" c'è anche il vulcano Marsili da cui si vorrebbe estrarre energia geotermica. Il problema è che molti esperti hanno detto e ripetuto che a causa delle sollecitazioni meccaniche, la pressione dell' acqua potrebbe far crollare le sottili camere magmatiche del vulcano generando una eruzione sottomarina non si sa se esplosiva, ma generando di sicuro uno tzunami sulle cose calabresi e siciliane. E' infatti da notare che da poco il Marsili è stato riconosciuto come vulcano ancora attivo.

Grandi le proteste e la mobilitazione per fermare le trivelle.
www.notiziarioeolie.it/video/184-eolie-cresce-il-movimento-contro-le-trivellazi...








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www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/energia/2012/06/13/Progetto-la-trivellazione-vulcano-Marsili_7027...

Energia sfruttando il calore generato dal vulcano sottomarino Marsili, al largo della Sicilia: è l'idea del progetto guidato dall'azienda privata Eurobuilding e condotto in collaborazione con Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Centro di Ricerche e Studi Sperimentali per le Geotecnologie dell'Università di Chieti (Cers), Istituto di Scienze Marine (Ismar) del Cnr e Università Politecnica di Bari. Entro il 2013 inizieranno le prime indagini sulla fattibilità del progetto, il cui obiettivo è trasformare il calore generato dal vulcano in una grande centrale di produzione di energia.
"E' un progetto unico al mondo e che punta a produrre entro il 2020 circa 200 MegaWatt di energia elettrica sfruttando il calore dell'acqua che circola all'interno della struttura sottomarina del vulcano Marsili", ha spiegato uno dei responsabili, Diego Paltrinieri.
La struttura, che si trova circa 140 chilometri a Nord della Sicilia, è considerata una delle zone più ricche di giacimenti di 'calore fluido' al mondo: l'acqua che si infiltra nei numerosi vulcani dell'area, nel complesso la più grande d'Europa, si surriscalda raggiungendo temperature fra 350 e 400 gradi. Secondo Paltrinieri "la struttura può essere immaginata come un grande bollitore pieno di acqua marina, riscaldato da un fornello a diversi chilometri di profondità e chiuso da un grande coperchio. Numerose fratture nella struttura permettono la circolazione al suo interno di grandi masse d'acqua".
Il primo passo, che dovrà essere realizzato entro il 2013 e che ha ricevuto l'autorizzazione da parte del ministero per lo Sviluppo Economico, prevede di realizzare una prima trivellazione del 'coperchio' per verificare le condizioni e la fattibilità dell'opera. Il passo successivo sarà infine pompare una parte di quell'acqua e utilizzarla, sotto forma di vapore, per mettere in movimento delle turbine per la produzione di energia elettrica. Nel rispondere ai possibili rischi legati alla realizzazione del progetto, Paltrinieri ha spiegato che "la sicurezza è garantita da tutte le verifiche del caso effettuate in particolare dai ricercatori di Ingv e dal fatto che nessuna azienda privata sarebbe mai disposta a investire soldi in un progetto se esistessero rischi di qualche forma".
Fonte ANSA





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14/12/2014 12:17


www.notiziarioeolie.it/politica/2742-eolie-trivellazioni-nel-basso-tirreno-quali-rischi-sos-alle-quattro-amministrazioni-la-reazione-del-comune-di-santa-marina-sal...

Notizie di Politica alle Eolie o Lipari
Eolie, "trivellazioni nel basso Tirreno quali rischi?". "Sos" alle quattro amministrazioni. La reazione del Comune di Santa Marina Salina

lo casciodi Pietro Lo Cascio*

LETTERA APERTA ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI EOLIANE SULLE TRIVELLAZIONI OFF-SHORE PER RICERCHE GEOTERMICHE NEL BASSO TIRRENO.


La Sinistra eoliana è sempre stata favorevole all’uso di fonti energetiche rinnovabili, che rappresentano l’indispensabile alternativa per una maggiore sostenibilità ambientale a livello globale. Questa premessa si rende necessaria per chiarire come non vi sia alcuna forma di prevenzione nei confronti di iniziative come quella avviata dal Gruppo Eurobuilding S.p.A., il cosiddetto “Marsili Project”, che in linea di principio perseguono obiettivi condivisibili.

La società, come è noto, è in procinto di effettuare trivellazioni off-shore finalizzate alla ricerca e allo sfruttamento di risorse geotermiche in un’area estesa oltre 600 kmq a poca distanza dalle Eolie. Questa iniziativa presenta però non pochi aspetti controversi, in particolare per quanto riguarda le garanzie di tutela per i cittadini e per l’ambiente delle isole; ed è questo il motivo per il quale ho voluto interpellare le quattro amministrazioni comunali eoliane, che rappresentano la popolazione dell’arcipelago.

Non si può ignorare l’eccessiva “leggerezza” con la quale è stato gestito l’iter autorizzativo della concessione, dapprima grazie alla deroga dal procedimento di valutazione dell’impatto e della compatibilità ambientale, e poi a seguito alle norme introdotte dallo scellerato Decreto Legge 133/2014 sulle “Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”, altrimenti noto come “Sblocca Italia”; di fatto, tali norme aprono la strada a una liberalizzazione generalizzata delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi e di altri fluidi, sottraendo le competenze agli organi regionali e locali.

Ma ancora più inquietante appare il fatto che le attività di perforazione e captazione dei fluidi geotermici potrebbero indurre conseguenze difficilmente prevedibili, le cui ripercussioni possono coinvolgere direttamente le popolazioni eoliane, il loro territorio e la loro economia.

In merito a quest’ultimo aspetto, è opportuno rammentare che le Eolie e il Basso Tirreno ricadono in una zona ad elevato rischio sismico e vulcanico, caratterizzata dalla presenza di importanti faglie tettoniche regionali e, in generale, da un notevole grado di instabilità geologica. Poco distante dalle isole, il vulcano sottomarino Marsili è stato studiato soltanto negli ultimi anni, nell’ambito di progetti strategici del CNR; questi hanno messo in evidenza l’esistenza di un’attività vulcanica tuttora intensa ma, al contempo, l’assenza di un quadro conoscitivo approfondito sulle sue caratteristiche.

Secondo le dichiarazioni rese dal fisico Enzo Boschi, “il vulcano non è strutturalmente solido, le sue pareti sono fragili, la camera magmatica è di dimensioni considerevoli. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe entrare in eruzione in qualsiasi momento” (scienceblogs.com, 30 marzo 2010), “il cedimento delle pareti muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un’onda di grande potenza” (Corriere della Sera, 29 marzo 2010).

Non a caso, Boschi e altri esperti hanno evidenziato la necessità di disporre di un sistema efficace di monitoraggio per un vulcano che potrebbe mettere a rischio la vita di milioni e milioni di persone, coinvolgendo vaste aree rivierasche del Tirreno. Eppure, ancora oggi non siamo in grado di ottenere in tempo reale dati sull’evoluzione della sua attività e su eventuali fasi di criticità. Ma il Marsili non è l’unico apparato sottomarino presente nell’area delle Eolie: meno imponenti, ma non meno preoccupanti, ve ne sono altri (i cosiddetti sea-mounts) sulla cui attività non risulta sempre disponibile un livello di informazione adeguato.
Tali lacune riflettono però una grande contraddizione. Non si può non fare un parallelo, infatti, con gli eventi “anomali” che hanno caratterizzato l’attività dello Stromboli tra il 2002 e il 2003, e che sono divenuti il pretesto per uno stato di emergenza, dichiarato dal governo nazionale in quell’occasione (Ordinanza della Protezione Civile n. 3266 del 7 maggio 2003 e successivo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 19 dicembre 2003) e proseguito fino al 31 dicembre 2012.

Per attenuare i rischi dell’attività dello Stromboli, la Protezione Civile aveva introdotto nel 2002 un sistema di allerta tsunami basato su ondametri e sirene di allarme, non soltanto alle Eolie, ma anche nei comuni rivieraschi della Sicilia e della Calabria. Le sirene, però, sono sparite in quasi tutti i luoghi dove erano state montate, mentre l’imprevedibilità dei fenomeni vulcanici è rimasta: basti pensare alla recente – e in buona parte inattesa – attività dello Stromboli, per comprendere quanto sia difficoltoso ottenere modelli di previsione affidabili, persino quando riguardano un vulcano emerso e dunque facilmente monitorabile.

Come è possibile, in soli due anni, passare dall’emergenza dichiarata per eventi vulcanici a una condizione “spensierata”, nella quale vengono placidamente autorizzate attività che sono in grado di interferire con gli equilibri dinamici e le strutture di apparati vulcanici sottomarini, sui quali non si sa granché, e per di più in un’area vasta che presenta elevato rischio vulcanico e sismico? La sensazione è che, alla base, vi sia un atteggiamento irresponsabile da parte dei governi che si sono succeduti durante gli ultimi anni, periodo nel quale è stato completato l’iter autorizzativo, mentre ancora si celebrava la farsa dell’emergenza vulcanica.

Generalmente, le perforazioni vengono effettuate mediante immissione di acqua a forte pressione nel substrato roccioso, o con altre modalità che hanno un intrinseco potenziale invasivo. Il dibattito scientifico intorno alle possibili conseguenze di queste operazioni, in particolare per ciò che riguarda l’induzione di fenomeni di subsidenza e di micro-sismicità, è molto acceso, e si registrano autorevoli prese di posizione che paventano effetti difficilmente prevedibili.

Di certo, il quadro geologico dell’area vasta delle Eolie non sembrerebbe lo scenario ottimale nel quale sperimentare progetti pilota che possano determinarne una destabilizzazione, soprattutto in assenza di un quadro realistico dei possibili rischi e di strumenti adeguati per prevenirli.
Un analogo approccio “superficiale” sembra caratterizzare l’unico elaborato che fa riferimento all’ambiente finora prodotto da Eurobuilding S.p.A., che – come già detto – è stata esonerata dal procedimento di valutazione dell’impatto e della compatibilità ambientale.

Nello Studio Preliminare della società, il progetto viene considerato alla stregua del “punto zero” sulla cui base valutare “gli impatti ambientali provocati dallo sfruttamento del campo geotermico del vulcano Marsili”; lo stesso, dunque, rappresenta un riferimento sperimentale, in rapporto al quale eventualmente si dovrà “pianificare un piano di contenimento e mitigazione dei rischi connessi”.

È davvero singolare che il Ministero dell’Ambiente abbia avallato una procedura così semplificata e – lasciatecelo dire – temeraria, soprattutto alla luce del fatto che la concessione data a Eurobuilding S.p.A. riguarda un’area immediatamente adiacente a quella delle Eolie, nella quale è prevista l’istituzione di un’area marina protetta (ai sensi dell’art. 31 della Legge n. 979/82) e, sulla scorta delle Direttive comunitarie 79/409 e 92/43, sono stati designati una vasta Zona a Protezione Speciale, denominata ZPS ITA030044 “Arcipelago delle Eolie – area marina e terrestre”, e altri nove Siti della rete Natura 2000.

Le trivellazioni producono i cosiddetti “rifiuti di perforazione”, che possono risultare altamente inquinanti; per quelle geotermiche, è stata documentata la dispersione di quantitativi variabili di mercurio, arsenico, radon, boro, idrogeno solforato e altre sostanze con elevato grado di tossicità. Siamo davvero certi che l’eventuale impatto debba essere valutato a posteriori, e che eventuali contenimenti e mitigazioni siano attuabili e gestibili – oltre che teorizzabili – a profondità superiori a 1000 metri sotto il livello del mare?

Quali potrebbero essere le conseguenze per la fauna ittica, in particolare per quella pelagica, sulla quale si basa la pesca locale e grazie alla quale vivono i pescatori delle Eolie? E quelle per l’ambiente marino in generale, considerando che l’economia delle isole si basa ancora in gran parte sul turismo balneare? Quali effetti potrebbero derivare da forme di inquinamento legate a trivellazioni off-shore in un bacino chiuso, quale è certamente il Mar Tirreno, che presenta una potenziale, intrinseca vulnerabilità e potrebbe risentire drammaticamente di un generale impoverimento della biodiversità?

Come documentato da una vasta letteratura scientifica, il mare attorno alle Eolie rappresenta un’area di notevole importanza per numerose specie di cetacei marini, molte delle quali protette ai sensi delle Direttive comunitarie sopra richiamate; spesso si tratta di animali estremamente sensibili al disturbo indotto da forme di inquinamento acustico e magnetico: un esempio recente è tristemente offerto dallo spiaggiamento di capodogli avvenuto il 12 settembre 2014 a Vasto (Chieti) che, secondo gli esperti di Legambiente Abruzzo, è una probabile conseguenza di attività di trivellazioni mediante il sistema “air-gun”, che hanno provocato forti esplosioni e il disorientamento dei mammiferi. Possiamo escludere con certezza che le attività sul Marsili non determineranno conseguenze analoghe, o simili, sulla fauna dei nostri mari?

Non è superfluo osservare come i soliti “misteri all’italiana” accompagnino, ancora una volta, la vicenda delle autorizzazioni e della concessione a Eurobuilding S.p.A., società già finita al centro di un’indagine per appalti truccati relativi allo sfruttamento di un giacimento di sabbia a Marina Palmense (Corriere Adriatico, 22 settembre 2012). Stando ad altre fonti stampa (http://passaparoladesso.blogspot.it/2013/05/su-la-testa-italia-sommersa-dai-mari.html), nell’iter autorizzativo ministeriale – decisamente inconsueto – sembra avere giocato un ruolo un personaggio ben introdotto nelle stanze del Ministero dell’Ambiente: si tratta di Angelo Zerilli, ufficiale superiore delle Capitanerie di Porto in congedo, che nel proprio curriculum vanta una consulenza per contro di Eurobuilding “per l’ottenimento del permesso di ricerca per lo sfruttamento della geotermia marina nell’area del vulcano sottomarino Marsili”.

Cosa sta accadendo a pochi chilometri di distanza dalle Isole Eolie, e soprattutto, cosa potrebbe accadere? Sono stati adottati i principi di precauzione che normalmente vengono osservati nelle aree maggiormente soggette a rischio sismico? Possiamo ottenere garanzie concrete riguardo alla sicurezza dei cittadini eoliani, alla tutela della salute, alla salvaguardia dell’ambiente e dell’integrità del territorio? In caso contrario, che senso avrebbe avuto compiere ingenti sforzi nel campo della pianificazione e dell’attuazione di programmi di sviluppo territoriali, finanziati con fondi dell’Unione Europea, che alle Eolie hanno riguardato il comparto pesca e, soprattutto, quello turistico-ricettivo?

I sindaci e le amministrazioni comunali sono in condizione di ottenere dal governo nazionale e dagli organi preposti chiarimenti indispensabili riguardo al futuro, alle aspettative e alla stessa sicurezza delle comunità eoliane? E se tali rassicurazioni dovessero risentire della stessa superficialità che caratterizza ampiamente la vicenda, sono in grado di non accettare la logica secondo la quale dovremmo subire passivamente decisioni che offendono i principi di democrazia e di sovranità dei cittadini?

Rivolgo questi interrogativi convinto che le amministrazioni comprendano l’urgenza di ottenere delle risposte certe ed esaurienti, perché la posta in gioco – questa volta – è veramente alta, ed esiste il rischio concreto di innescare processi irreversibili a danno delle comunità che rappresentano.

*Consigliere comunale La Sinistra

LA REAZIONE DEL COMUNE DI SANTA MARINA SALINA.

Nuovo e deciso intervento del Sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo in merito alla liberalizzazione delle trivelle nei mari di Sicilia. Dopo l'appello lanciato al Presidente della Regione Siciliana, il Primo Cittadino eoliano ha coinvolto nel dibattito sul tanto contestato Decreto Sblocca Italia direttamente l'Unesco. In una nota inviata al Prof. Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Italiana per l'Unesco, il Sindaco ha ribadito le perplessità, sue e di tanti altri amministratori locali, in merito alla scelta del Governo Nazionale di semplificare le procedure per le attività di scavo avocando esclusivamente a se sia la prerogativa di autorizzare le trivellazioni in terra ed in mare sia di individuare le aree a questo preposte. "La Sicilia – sottolinea il Sindaco Lo Schiavo nella nota - con i suoi 6 siti attualmente inclusi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità, rappresenta una delle Regioni italiane che, più di altre, contribuisce in maniera decisa a fare dell'Italia la Nazione più rappresentata nell'elenco mondiale, con i suoi 50 siti UNESCO. Le molteplici peculiarità naturalistiche del territorio, la grande storia della Sicilia e le sue attrattive culturali – sottolinea il Primo Cittadino di Santa Marina Salina - sono ben raccontate praticamente in ogni angolo della Regione e fanno della stessa un patrimonio da tutelare nel suo complesso, quasi un "macro sito" degno probabilmente di per se di far parte della World Heritage List". Le ripercussioni che la liberalizzazione delle trivelle potrebbero avere sulla naturale ed antica vocazione della Sicilia all'accoglienza preoccupano Lo Schiavo: gli sforzi operati da più parti per ridare respiro all'asfittica economia regionale, puntando su modelli di sviluppo sostenibile, verrebbero messi in discussione da scelte imposte da organismi sovraordinati. "L'art. 38 dello Sblocca Italia – si legge nella nota trasmessa all'Unesco - rappresenta plasticamente una di queste scelte non condivisibili. Il rischio che molti luoghi vengano deturpati e snaturati appare evidente: chi agisce legittimamente ma spinto da logiche esclusivamente economiche, difficilmente troverà il tempo di soffermarsi sulla natura, sulla storia e sulla vocazione di un territorio e su come tutelare lo stesso. Altrettanto evidente – sottolinea Lo Schiavo - è il rischio di commettere in Sicilia errori già commessi nel recente passato quando, in nome dell'industrializzazione a tutti i costi, chilometri e chilometri di coste sono stati destinati e consegnati, in molti casi scelleratamente ma sempre con scelte imposte ed insindacabili, agli impianti di raffinazione del petrolio ed alle installazioni petrolchimiche". Da qui la richiesta del Sindaco Lo Schiavo affinchè la Commissione Italiana per l'Unesco intervenga in maniera decisa sul Governo Nazionale affinchè lo stesso riconsideri il provvedimento ripartendo dalla concertazione con le Regioni e con gli Enti Territoriali interessati prima di imboccare una strada potenzialmente senza ritorno. "Il pericolo è serio, grida d'allarme sono già state lanciate da più parti ed appare necessario intervenire rapidamente – conclude la nota del Sindaco Lo Schiavo - I cittadini, direttamente ed attraverso chi li rappresenta, hanno il diritto di essere coinvolti in scelte così importanti e che andranno a pesare, se sbagliate, esclusivamente sulle loro spalle e sulle spalle delle generazioni future".

----Il Consiglio Comunale di Santa Marina Salina dice no alle trivellazioni petrolifere nel mare siciliano. Con voto unanime dei Consiglieri presenti, il Civico Consesso ha scelto di adottare la delibera proposta dall'Anci contro i perforamenti per effettuare i quali, il Decreto "Sblocca Italia" da poco convertito in Legge , prevede procedure semplificate che, secondo le associazioni ambientaliste, non garantirebbero la sicurezza ambientale e sanitaria. L'articolo posto sotto particolare osservazione è il 38 del D.L. 133/2014 convertito dalla Legge 164/2014 che, secondo gli osservatori, favorirebbe le aziende petrolifere a svantaggio dei territori e delle popolazioni. Ai Ministeri competenti è demandata infatti la funzione di rilasciare le autorizzazioni ambientali sia per le concessioni in terra ferma che per quelle in mare ( offshore ) e ci si rifarà ad un titolo abilitativo unico (rilasciato dal ministero dello Sviluppo economico), da molti ritenuto illeggittimo e non in linea con quanto previsto dalla normativa europea in materia. Per ottenere i permessi sarà in pratica sufficiente inoltrare una sola istanza tanto per eseguire le ricerche ed i sondaggi quanto per operare le trivellazioni in maniera permanente. Anche il mare eoliano potrebbe quindi essere oggetto di scavi e sondaggi in virtù di queste novità normative: al Ministero dello Sviluppo Economico compete infatti la predisposizione di un piano delle aree in cui saranno consentite le attività estrattive, sentito il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. "Il passaggio del Decreto Sblocca Italia che prevede procedure semplificate per effettuare le trivellazioni petrolifere sia a terra che in mare – commenta il Sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo – non convince e ci preoccupa. Lo sforzo che compiamo ogni giorno per tutelare i nostri territori, già di per se fragili ed esposti ai rischi legati alla natura dei luoghi stessi, rischia di essere vanificato da un provvedimento che – continua il Sindaco – suona ancora una volta come un'imposizione calata dall'alto che appare troppo legata a cieche logiche economiche e che non sembra tener conto della vocazione specifica dei territori, specialmente di quelli insulari. Sono contento – conclude Lo Schiavo – che il Consiglio Comunale di Santa Marina Salina abbia scelto di lanciare un grido d'allarme, sposando la delibera proposta dall'Anci e già aprovata da altre realtà siciliane: L'Arcipelago delle Eolie, che accoglie ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo, che attraverso il turismo riesce a produrre una grossa fetta di p.i.l. regionale e che paga già da decenni lo scotto dell'incombente raffineria di Milazzo e dei continui passaggi di petroliere, non potrebbe sopportare l'ulteriore peso che imporrebbero, inevitabilmente, le istallazioni petrolifere off-shore".



Alfredo Benni - Consigliere Nazionale
Coordinatore CUN Lombardia

Mai litigare con uno stupido. Un passante potrebbe non capire la differenza tra te e lui.

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"Procediamo a zig zag verso un futuro luminoso (Mao Tsetung)"
14/12/2014 20:11

Alfredo Benni:


Come noto il decreto "Sblocca Italia" varato dal Governo Renzi da poco approvato, art. 38 del D.l. n.133/2014 ( il cosiddetto "Sblocca Italia" recentemente convertito con L. N. 164/2014 ), prevede lo sfruttamento di risorse naturali senza tanti problemi.

Fra lo sfruttamento di queste "risorse" c'è anche il vulcano Marsili





No Alfredo, mi dispiace ma non è cosí.

Il decreto sblocca italia non prevede lo sfruttamento di risorse naturali qualsiasi, ma di IDROCARBURI: quindi petrolio, metano.

Questo il testo approvato alla Camera:

"Al fine di valorizzare le risorse energetiche nazionali e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti del Paese, le attivita' di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilita', urgenti e indifferibili" 
 
http://www.altalex.com/index.php?idnot=68802
 
 http://www.camera.it/leg17/browse/465?tema=dl_133_2014#5962
 

Il Marsili Project prevede invece lo sfruttamento di ACQUE AD ALTA TEMPERATURA, non di idrocarburi. Tanto è vero che sul sito della società titolare del progetto, leggiamo proprio "...è superfluo ricordare che in ogni modo si tratta di acque ad alta temperature, e non di idrocarburi!" 
 
http://www.eurobuilding.it/marsiliproject/index.php?option=com_content&view=article&id=20&Itemid=125
 

Praticamente il decreto Sblocca Italia, con le operazioni previste dal Marsili Project, non c'entra un bel niente. NIENTE.




Grandi le proteste e la mobilitazione per fermare le trivelle.
www.notiziarioeolie.it/video/184-eolie-cresce-il-movimento-contro-le-tri...



No, no, e no!

Le proteste dei sindaci dei comuni intorno alle Eolie non servono a fermare le trivellazioni, ma a ripristinare quello che, secondo loro, sarebbe di competenza regionale: e cioè il rilascio di quelle certificazioni che si fanno per valutare l'impatto che un determinato progetto ha sull'ambiente, che, con questo articolo, il governo Renzi ha affidato al Ministero dell'Ambiente.

Ora, io non so qual'é la situazione legislativa al riguardo, quindi non so se la V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) è una certificazione il cui rilascio spetta alle Regioni o allo Stato, non so se questo articolo ne ha modificato quindi le competenze, né so se è in contrasto con la normativa comunitaria. E non me ne frega niente di saperlo! (chi vuole si informi)

Al momento infatti questa cosa conta relativamente poco, perché quello che preme sottolineare è la finalità delle proteste di questi sindaci, che come ho spiegato non c'entrano nulla con le trivellazioni del Marsili (che tra l'altro sono giá state fatte nel 2012, quindi non capisco perché ne stai parlando come se le stessero facendo in questi giorni...)

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Cito dall'articolo dell'ANSA che hai postato, che tanto per ricordarlo è datato a giugno 2012.

"Entro il 2013 inizieranno le prime indagini sulla fattibilità del progetto..."

C'è da dire che l'informazione che circola al riguardo è tremendamente sbagliata. Le prime attività di ricerca nel Marsili da parte di Eurobuilding S.p.A infatti sono cominciate giá nel 2006 (il progetto è del 2005).

Riporto infatti dal sito della società stessa:

"Nel luglio 2006, all’interno del progetto Prometheus, è stata effettuata una crociera oceanografica sul vulcano Marsili a bordo della n/r Universitatis in collaborazione con CNRISMar, Università di Chieti e Prama s.r.l."


e ancora

"Per implementare e definire le caratteristiche geologiche e geofisiche del seamount è stata effettuata nel 2006 una campagna di acquisizione di dati magnetici e gravimetrici in alta definizione..."
http://www.eurobuilding.it/marsiliproject/index.php?option=com_content&view=article&id=102&Itemid=154 (all'interno di questo stesso link potrai anche trovare le foto delle prime indagini datate proprio 2006)

E sempre dal sito della società:

"Entro il 2012 potrà essere realizzato il primo pozzo geotermico offshore della storia"
http://www.eurobuilding.it/marsiliproject/index.php?option=com_content&view=article&id=20&Itemid=125 


Ovviamente inutile soffermarsi sul fatto che per realizzare un pozzo bisogna prima effettuare queste benedette perforazioni...giusto Benni?

Ultimo link palermo.ogginotizie.it/211247-tirreno-trivellazioni-sul-vulcano-marsili-a-rischio-equilibrio-idrogeologico/#.VI3... dove c'è scritto che "intanto hanno avuto inizio i lavori di perforazione a seguito della concessione del nulla-osta dell'aprile 2010 da parte del governo Berlusconi"
palermo.ogginotizie.it/211247-tirreno-trivellazioni-sul-vulcano-marsili-a-rischio-equilibrio-idrogeologico/#.VI3...

Quindi, sul tuo articolo ANSA, anche quello che viene dopo è sbagliato, e cioè quando dice nel 2013 saranno ottenute dalla società le prime concessioni per la perforazione del vulcano. Anche perché poi, più in basso, vedrai che pubblicheró tutto l'iter amministrativo delle concessioni che ha dovuto ottenere la Eurobuilding per l'implementazione del progetto.



Ma arriviamo all'ultimo articolo che hai postato, quello più lungo.

Leggo che la "lettera aperta alle amministrazioni delle eolie" è stata scritta da un certo Pietro Lo Cascio. Bene, andiamo a vedere chi è questo signore: è un biologo che, insieme ad altre tre persone, ha un'associazione il cui scopo è la difesa e la tutela dell'ambiente e della natura. E' un naturalista quindi.

Dal sito dell'associazione, infatti, si legge che "Nesos è una associazione fondata nel 2001 da ricercatori impegnati in progetti per lo studio e la conservazione della biodiversità delle isole e da guide naturalistiche che operano nel settore dell'ecoturismo alle Eolie"
www.nesos.org/new/home/home.html

Tra l'altro c'é da aggiungere una cosa per quanto riguarda la sua attivitá di "tutore del turismo" (LOL!), e cioé che proprio sul sito dell'Eurobuilding c'é scritto che, stando al provvedimento del Ministero dell'Ambiente, "l’area non esercita alcuna influenza sul regime dei litorali, né sulla fruizione turistica delle aree costiere, inclusi gli aspetti paesaggistici".
www.eurobuilding.it/marsiliproject/index.php?option=com_content&view=article&id=21&It...




"Non si può ignorare l’eccessiva “leggerezza” con la quale è stato gestito l’iter autorizzativo della concessione, dapprima grazie alla deroga dal procedimento di valutazione dell’impatto e della compatibilità ambientale"



Eccessiva leggerezza?
Deroga al procedimento di valutazione dell'impatto sull'ambiente?

Tutte CAZZATE.

Qui bisogna un attimo che mi soffermi a spiegare cosa è una VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). Si tratta di un procedimento amm.vo volto ad accertare la compatibilità di un progetto, giá avviato, con l'ambiente e la sua tutela. L'atto finale di questo procedimento è un provvedimento rilasciato dall'autorità competente e che può essere di due tipi: o di assoggetabilitá, o di esclusione. E' di assoggettabilità quando l'autorità ritiene che ci sia il rischio che l'implementazione del progetto sia causa di impatti significativi sull'ambiente, mentre é di esclusione quando ritiene che non ci sia alcun rischio di questo tipo. La decisione del funzionario titolare del provvedimento viene presa sulla base di una serie di informazioni tecnico-scientifiche che la societá stessa (quindi l'Eurobuilding) e la PA rilevano sul campo di indagine e di lavorazione. Siccome, da quanto abbiamo giá visto, le attivitá di ricerca sulla fattibilitá del progetto sono partite giá nel 2006 e sono state svolte da un insieme considerevole di autoritá scientifiche del settore (dal CNR a varie Universitá italiane), allora il Min.Ambiente ha ritenuto opportuno ESCLUDERE l'Eurobuilding dall'obbligo di valutare sistematicamente, nel tempo, gli impatti che il progetto avrebbe prodotto sull'ambiente. Evidentemente perché il progetto é sicuro e non rappresenta alcun rischio per l'ambiente.

Quindi non dicesse cazzate questo Pietro Lo Cascio. Non c'é stata nessuna leggerezza. Dica piuttosto che lui, da naturalista quale é, sta rosicando perché l'uomo é riuscito a mettere le mani anche sulla natura incontaminata delle Eolie vanificando la realizzazione degli scopi dell'associazione di cui fa parte. Compreso il turismo, dal quale magari soddisfa anche qualche tipo di interesse economico...(é una ipotesi la mia, nessuna diffamazione, sia chiaro)

Cmq, a dimostrazione di quanto sto dicendo, ecco quanto riportato sul sito dell'Eurobuilding: "Ad oggi Project Marsili ha già ottenuto una valutazione positiva dalla Direzione Generale per la VIA ( Valutazione di Impatto Ambientale ) del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare"
"http://www.eurobuilding.it/marsiliproject/index.php?option=com_content&view=article&id=21&Itemid=127


e questo é invece é l'iter burocratico che ha dovuto seguire per la realizzazione di questo progetto:

•Istanza di Permesso di Ricerca di Fluidi Geotermici a mare denominata “TIRRENO MERIDIONALE 1” – zona E “Mar Tirreno”
• BUIG L-6 del 30 maggio 2006
• CIRM 5 maggio 2008
• Integrazione 24 settembre 2008 – Relazione tecnica e geologica e programma dei lavori; Quadro economico-finanziario dei lavori.
• CIRM 23 Ottobre 2008
• MATTM (Direzione V.I.A.) – Esclusione Valutazione di Impatto Ambientale
•Conferimento Permesso di Ricerca – Decreto Interministeriale 29/09/2009
www.eurobuilding.it/marsiliproject/index.php?option=com_content&view=article&id=43&It...

Come vedi é stata esclusa dall'obbligo di VIA.




Secondo le dichiarazioni rese dal fisico Enzo Boschi, “il vulcano non è strutturalmente solido, le sue pareti sono fragili, la camera magmatica è di dimensioni considerevoli. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe entrare in eruzione in qualsiasi momento” (scienceblogs.com, 30 marzo 2010), “il cedimento delle pareti muoverebbe milioni di metri cubi di materiale, che sarebbe capace di generare un’onda di grande potenza” (Corriere della Sera, 29 marzo 2010).



Vecchia bufala giá sbugiardata. A parte che Enzo Boschi non ha mai usato queste parole, ha sempre detto che é POTENZIALMENTE pericoloso. Come tutti del resto, chi piú chi meno...Io ho letto tutti i suoi articoli e non dice queste stesse parole che hai riportato tu, ma si sa, i giornalisti modificano le interviste e ne danno un effetto tutto loro...

Cmq, a tal proposito, leggi qua e vedi che il rischio che il Marsili esploda "da un momento all'altro" proprio non c'é alessandroingegno.wordpress.com/2010/04/21/vulcano-marsili-allarme-rientrato-procurato-allarme-di...

E cmq la vuoi sapere una cosa? Enzo Boschi é tra quelli che sta lavorando al Marsili Project in collaborazione con l'Eurobuilding. Guarda qua
www.eurobuilding.it/marsiliproject/index.php?option=com_content&view=article&id=93&I...

E' praticamente "un dipendente" della societá. Quindi che interesse avrebbe a dire una cosa cosí catastrofica, secondo te? Di certo non per gettare cattiva luce sul progetto o peggio ancora per giocare a fare il catastrofista e diventare lo zimbello di tutti...ma sicuramente per PUBBLICIZZARE questo progetto. Una mossa di marketing dunque, nulla di piú. Questa é la mia personalissima opinione, certo, ma é sicuramente piú sensato credere questo piuttosto che Enzo Boschi quelle cose le pensi per davvero...anche perché é presidente di un importante istituto scientifico, l'INGV, e finire al centro di contestazioni pubbliche su tutti i media per scemenze come queste non é la cosa che desiderera di piú.

Infatti, ovviamente, le persone normali non danno troppo risalto a questo genere di affermazioni (e di notizie)...
[Modificato da WOODOK 2.0 14/12/2014 20:23]
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Lo Sblocca Italia serve a sbloccare quei cantieri che riceveono veti incrociati a più livelli: comunale, regionale, ambientale, ecc... Ad esempio a sbloccare una metropolitana quando trovano un sito archeologico. In questo ambito lo sblocca italia funziona alla grande. Se un' opera è ritenuta di interesse strategico dal governo come ad esempio la TAV, non c'è nulla e nessuno che la possa fermare.

Lo so anche io che qui non c'è estrazione petrolifera. Si vuole pompare acqua nel vulcano (semplifico) e trasformarla in vapore per far funzionare turbine e scambiatori di calore per produrre energiga. Lo scopo è quello entro il 2015 di produrre 200 MWe di energia.

"Il primo obiettivo a breve/medio termine è l’installazione di una prima unità produttiva entro il 2015, con una potenza di almeno 200 MWe. In questa prima fase si prevede un investimento di 400 milioni di euro, di cui 100 milioni per i pozzi geotermici e l’impianto di produzione e 300 milioni per la piattaforma."
www.eurobuilding.it/marsiliproject/index.php?option=com_content&view=article&id=62&I...

Lo so anche io che Boschi fa parte del comitato scientifico assieme ad una lunga lista di accademici.

Io non sono un accademico, ma questa cosa mi sembra una follia.




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Re:
Alfredo_Benni, 14/12/2014 20:57:



Io non sono un accademico, ma questa cosa mi sembra una follia.








è un'energia rinnovabile. Nel mondo viene anche abbastanza usata...ci sono paesi come l'islanda che ne fanno una priorità assoluta

cmq, se ci stanno lavorando da anni e tutti i dovuti permessi sono stati rilasciati, vuol dire che il progetto funziona

è l'innovazione che progredisce, e l'ambiente che ci guadagna [SM=g27988]
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Poi ti dirò... Io sto in Lombardia... Se salta il Marsili che è un gigante di 60 Km per 30 Km e 3 Km di altezza, io non avrò problemi. Ben altro discorso per la popolazione in quell' area.

E' bene che queste società ponderino con molta cautela quello che fanno. La posta in gioco è molto alta.




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14/12/2014 21:09

WOODOK 2.0, 14/12/2014 21:02:




è un'energia rinnovabile. Nel mondo viene anche abbastanza usata...ci sono paesi come l'islanda che ne fanno una priorità assoluta

cmq, se ci stanno lavorando da anni e tutti i dovuti permessi sono stati rilasciati, vuol dire che il progetto funziona

è l'innovazione che progredisce, e l'ambiente che ci guadagna [SM=g27988]



Permettimi di dissentire nella maniera più totale. Ci sono molte altre forme di energia a basso costo e molto più semplici da usare.

Guarda io mi auguro che non succeda nulla. Ma se a maggio 2015 (faccio un esempio) salta tutto sai che gliene frega alla gente dei permessi ?

Progresso che avanza... Tze !




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14/12/2014 21:31

Re:
Alfredo_Benni, 14/12/2014 21:09:


Ci sono molte altre forme di energia a basso costo e molto più semplici da usare.

Guarda io mi auguro che non succeda nulla. Ma se a maggio 2015 (faccio un esempio) salta tutto sai che gliene frega alla gente dei permessi ?

Progresso che avanza... Tze !







io ho letto un pó ovunque che un impianto ad energia geotermica fa risparmiare a un consumatore mediamente tra il 50 e il 70% all'anno rispetto a una tradizionale forma di energia, per ogni tipo di utilizzo...quindi non so perché fai questo discorso economico sull'energia...

cmq, anche se fossero alti i costi di produzione non sono mica a carico dello Stato, a noi che ne frega...se è un mercato sul quale si ritiene lecito investire, magari per diventare una specie di monopolista, che male c'è...è una impresa privata e avrà tutte le sue ragioni a trarne profitto


14/12/2014 21:36

cmq non c'è da augurarsi nulla perché tanto non succede nulla...sono anni che stanno studiando la zona e c'è la garanzia praticamente massima che non succeda nulla

poi oh, se d'improvviso succede qualcosa, pazienza...non si poteva prevedere, come il terremoto de L'Aquila per es...ma quante probabilita ci sono che succeda qualcosa? sicuramente meno di quante ne immagini...è più facile che adesso esci di casa, prendi la macchina, non fai neanche 10 metri e un autotreno ti prende in pieno uccidendoti sul colpo [SM=g9201]

se uno deve vivere pensando che tanto possa succedere qualcosa all improvviso, meglio che si suicida, tanto se non ci pensa lui sarà l ansia a mandarlo al creatore...

a parte cmq gli scherzi e l'esagerazione, spero che il discorso sia chiaro [SM=g27988]
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14/12/2014 21:43

WOODOK 2.0, 14/12/2014 21:36:

cmq non c'è da augurarsi nulla perché tanto non succede nulla...sono anni che stanno studiando la zona e c'è la garanzia praticamente massima che non succeda nulla

poi oh, se d'improvviso succede qualcosa, pazienza...non si poteva prevedere, come il terremoto de L'Aquila per es...ma quante probabilita ci sono che succeda qualcosa? sicuramente meno di quante ne immagini...è più facile che adesso esci di casa, prendi la macchina, non fai neanche 10 metri e un autotreno ti prende in pieno uccidendoti sul colpo [SM=g9201]

se uno deve vivere pensando che tanto possa succedere qualcosa all improvviso, meglio che si suicida, tanto se non ci pensa lui sarà l ansia a mandarlo al creatore...

a parte cmq gli scherzi e l'esagerazione, spero che il discorso sia chiaro [SM=g27988]



Eh si pazienza, muore qualche milione di persone. Ma non si poteva certo prevedere. E' il progresso che ce lo chiede. Il nuovo che avanza... Pazienza... [SM=g27990]




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14/12/2014 22:03

Il discorso non è cosi riduttivo Alfredo, e lo sai bene perché te l'ho spiegato [SM=g27989]

il discorso che fai è cosí paradossale che se dovessi fare un paragone penserei subito agli scavi di una galleria: cioè, non è che se scavi un tunnel, automaticamente e per forza ti casca sopra tutta la montagna

stessa cosa per il marsili, se fai delle perforazioni (che giá sono state avviate) non è detto che al 100% (o giú di lí) schioppi in aria anche mezza italia [SM=g27987]
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14/12/2014 22:38

WOODOK 2.0, 14/12/2014 22:03:

Il discorso non è cosi riduttivo Alfredo, e lo sai bene perché te l'ho spiegato [SM=g27989]

il discorso che fai è cosí paradossale che se dovessi fare un paragone penserei subito agli scavi di una galleria: cioè, non è che se scavi un tunnel, automaticamente e per forza ti casca sopra tutta la montagna

stessa cosa per il marsili, se fai delle perforazioni (che giá sono state avviate) non è detto che al 100% (o giú di lí) schioppi in aria anche mezza italia [SM=g27987]




La galleria è fatta di materiale inerte. Il Marsili è il vulcano più grande d' Europa di cui per altro non sappiamo praticamente nulla. Fino a pochi anni fa veniva ritenuto inattivo. Andarlo a sfugugliare mi sembra quanto meno suicida.

Senza contare che di solito le SPA perseguono il profitto.

Magari avrò torto, ma io resto convinto che queste trivellazioni siano un grossolano errore.



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14/12/2014 23:02

Re:
Alfredo_Benni, 14/12/2014 22:38:




La galleria è fatta di materiale inerte



dai, lo sappiamo entrambi che questo non vuol dire nulla...

cmq vedremo nei prossimi anni quanto si rivelerá utile e produttiva questo tipo di energia


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