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Kepler-186f - Pianeta simile alla Terra

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2014 11:21
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18/04/2014 17:20



Scoperto il primo pianeta roccioso di dimensioni del tutto simili a quelle della Terra sul quale potrebbe scorrere acqua allo stato liquido: una condizione fondamentale, questa, per poter ospitare forme di vita. Si trova nel nostro stesso 'angolo' della Via Lattea ed è stato identificato dall'occhio del più celebre ''cacciatore di pianeti'' della Nasa, il telescopio spaziale Kepler. Le sue caratteristiche sono riassunte in una dettagliata 'carta d'identità' pubblicata sulla rivista Science.
Chiamato Kepler-186f, il nuovo pianeta è più grande del 10% rispetto alla Terra ed è il più esterno di cinque pianeti che ruotano intorno ad una nana rossa (una stella più piccola e fredda del nostro Sole) distante 500 anni luce. Secondo i calcoli della Nasa, Kepler-186f completa la sua orbita in 130 giorni, e la distanza che lo separa dalla sua stella è pari a quella che c'è tra il Sole e Mercurio: si trova dunque nella cosiddetta 'zona abitabile', ossia nella regione in cui riceve luce e calore tali da poter mantenere acqua liquida sulla sua superficie.
Per la coordinatrice della ricerca, Elisa Quintana, dell'istituto Seti e del Centro di ricerche Ames della Nasa, il pianeta potrebbe ricevere dalla sua stella la ''giusta'' dose di luce e calore, ''non troppo nè troppo poco'', perchè l'acqua possa esistere allo stato liquido. Per questo motivo Kepler-186f è molto diverso dagli altri pianeti simili alla Terra finora scoperti.
Questi ultimi sono infatti troppo vicini alla loro stella per poter avere acqua liquida. Kepler-186f è il primo pianeta roccioso identificato nella zona abitabile ad avere dimensioni del tutto simili a quelle della Terra. In ogni caso, poiché il pianeta ruota intorno ad una stella piccola e piuttosto fredda viene considerato più come un cugino della Terra che non un suo gemello. Le nane rosse sono molto numerose nella Via Lattea e hanno caratteristiche che le rendono particolarmente interessanti agli occhi dei 'cacciatori' di vita nello spazio, come la loro longevità: ciò significa che c'è più tempo disponibile affinché sulla superficie dei pianeti circostanti avvengano le reazioni biochimiche necessarie alla nascita e all'evoluzione della vita. D'altro canto, però, le stelle più piccole sono in genere più attive ed emettono quantità maggiori di radiazioni.
Il cugino della Terra - ANSA

Altre fonti: Kepler - 186f - NASA

Obiettivo del SETI
Il 17 aprile, la Allen Telescope Array ha rilasciato una lista delle emissioni radio provenienti dal sistema Kepler-186 registrate nell'arco di un mese. Nessun segnale attribuibile a tecnologie extraterrestri è stato individuato. Tuttavia, secondo il SETI, per essere realmente intercettabili, le trasmissioni dovrebbero essere almeno 10 volte più intense rispetto a quelle che si potrebbero inviare utilizzando il Radiotelescopio di Arecibo, attualmente il più potente trasmettitore esistente sulla Terra.

Kepler - 186f - Wikipedia

Kepler - 186f - SETI




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18/04/2014 20:38

E siccome il pianeta è illuminato da una piccola nana rossa con un'intensità di luce di 1/3 di quella che riceve la Terra dal Sole, è probabile che faccia molto freddo sulla superfice del pianeta e che quindi, nonostante sia ubicato nella "fascia giusta" per ospitare la vita, l'ipotesi di un pianeta abitato è più remota che concreta. [SM=g27988]

P.S.: Demetrio ma per quale motivo ti sei cancellato dall'altra parte? [SM=g27994]
19/04/2014 10:57

Re:
Fai un ragionamento troppo semplicistico e basato su quanto si conosceva in passato, ovvero che una forma di vita ha bisogno della luce, per esempio nelle piante il proceso di fotosintesi.
Ma esistono forme di vita, per esempio gli organismi chemioautotrofi, che non hanno bisogno della luce.

Riporto da Wikipedia e un approfondimento da un blog:

Chemiotrofia
La chemiotrofia è una capacità metabolica in grado di ricavare energia ossidando, composti organici o inorganici ed è possibile solo negli animali, funghi, protozoi e la maggior parte dei batteri.
Quando l'ossidazione parte da un composto organico si parla di chemioeterotrofi, se invece parte da un composto inorganico si parla di organismi chemioautotrofi.
L'ossidazione è operata secondo due processi fondamentali, la fermentazione e la respirazione.
Chemiotrofia - Wikipedia

E’ possibile sostenere la Vita in assenza totale di luce solare?
La risposta a questa domanda è di per sè semplice. Alcuni batteri e archei (un regno di microrganismi simili ai batteri) sono infatti in grado di produrre molecole organiche utilizzando l’energia ricavata da reazioni chimiche inorganiche. Questi organismi, chiamati chemiautotrofi (o chemiosintetici), sono autonomi dalla luce solare e possono usare molecole come zolfo, ferro, ammoniaca o idrogeno per produrre l’energia necessaria al proprio metabolismo. Le reazioni chimiche utilizzate da questi microrganismi sono inoltre fondalmentali per altre forme di vita come le piante che, ad esempio, ottengono i nitrati (composti di azoto) grazie a batteri del genere Nitrosomonas che utilizzano l’ammoniaca per produrre molecole organiche.

Gli organismi come i batteri chemiosintetici possono quindi vivere senza la luce del sole ma si muovono comunque in un ambiente plasmato dalla fotosintesi e la loro esistenza è, come nel caso dei batteri nitrici sopracitati, strettamente collegata a quella di altri organismi che vivono grazie alla luce del sole.
Può esistere la vita senza il Sole?




C’è poi un aspetto che riguarda alcune caratteristiche delle stelle nane rosse, tra cui la longevità che potrebbe essere una delle condizioni più ideali per lo sviluppo e l’evoluzione della vita:

Longevità nane rosse
C'è tuttavia un vantaggio molto importante per eventuali forme di vita ospitate nei sistemi delle nane rosse: questo tipo di stelle sono molto longeve. Ci sono voluti 4,5 miliardi di anni prima che l'Uomo apparisse sulla Terra, mentre la vita che noi conosciamo ha sperimentato le migliori condizioni soltanto da mezzo miliardo di anni. Le nane rosse possono invece avere una vita stabile lunga diversi miliardi di anni, poiché le reazioni nucleari sono molto più lente rispetto alle stelle più grandi. Inoltre, se è vero che trovare un pianeta nella zona abitabile di una specifica nana rossa è una possibilità molto esigua, è anche vero che la somma totale delle aree abitabili di tutte le nane rosse è uguale alla somma di tutte le aree abitabili attorno a stelle come il Sole.
Un'altra possibilità di vita attorno alle nane rosse potrebbe darsi in un lontano futuro, quando esaurito l'idrogeno interno queste si evolvono in nane blu. In questo stadio esse sono più luminose e pianeti che precedentemente erano completamente congelati potrebbero avere un clima confortevole per diversi miliardi di anni (5 miliardi di anni per una stella di 0,16 M⊙), il che darebbe alla vita l'opportunità di evolversi.
Abitabilità dei sistemi planetari delle nane rosse




zambu.83, 18/04/2014 20:38:


P.S.: Demetrio ma per quale motivo ti sei cancellato dall'altra parte? [SM=g27994]


Premesso che questa sarebbe la terza volta che mi disattivo in 3 o 4 anni, scusami Zambu ma non è chiaro quello che normalmente succede su Ufoonline?
L'amministratore Ufoonline è troppo poco presente riguardo a quello che succede nel forum con la conseguenza che ogni moderatore applica un regolamento a seconda di come gli gira, o secondo i propri punti di vista, o in base alle sue amicizie, simpatie e così via.
In sintesi, si definisce una moderazione a cazzo di cane.
Questo comporta delle situazioni che sono al limite del grottesco, tanto per fare un esempio: tu Zambu ricevi da Photobuster offese come mentecatto, ignorante e così via, nello stesso istante la moderazione cancella interventi ritenuti OT che in realtà sono causati da affermazioni lanciate al solo scopo di creare flame, vedi biancofive nei miei riguardi.
E a seguire Ufoonline che dopo una settimana decide di rimuovere offese e quant'altro.
Questo è molto grave e come ho scritto sopra dimostra che la moderazione dovrebbe, almeno per una sola volta, ricevere una bella tirata di orecchie come si fa con i bambini, dall'amministratore Ufoonline.

Più o meno stessa cosa riguardo quello che è successo nella discussione "Chi è Insider", anzi qui molto peggio.
Ma ti sembra normale bloccare una discussione per gli interventi di Ufologo o invocando una strana legge sulla privacy? Strana almeno per quanto riguarda come è stata usata, cioè come giustificazione.
Avrei dovuto proseguire a prendere per i fondelli scusandomi come ho fatto nella discussione di supporto tecnico? O magari fare qualche vignetta?
Poi ti passa la voglia anche di prendere per il culo, perché non sono semplici scivoloni.

E ora mi prenderò l'ennesimo cazziatone da Lidiona per questo OT [SM=g8191]

[SM=g8159]





[Modificato da Demetrio.D 19/04/2014 11:03]
19/04/2014 11:12

La pubblicazione di una ricerca da parte della NASA su Astrobiology potrebbe confermare che la vita sulla Terra ha avuto origine dal fondo degli oceani, quindi in una condizine di assenza di luce, ma grazie al calore generato dalle sorgenti idrotermali:

La vita nata in fondo agli oceani
La vita sulla Terra è nata in fondo al mare oltre quattro miliardi di anni fa, grazie al calore generato dalle sorgenti idrotermali: lo conferma la ricerca della Nasa pubblicata sulla rivista Astrobiology.

L'ipotesi dei ricercatori dei centri della Nasa Jet Propulsion Laboratory (Jpl) e Ames è che a favorire la nascita delle forme di vita più elementari sia stata l'energia elettrica prodotta naturalmente dalle differenti temperature che si creano sul fondo degli oceani grazie alle sorgenti idrotermali. Secondo gli autori della ricerca, Michael Russell e Laurie Barge, la vita potrebbe avere avuto inizio proprio in una di queste sorgenti calde nell'epoca antichissima in cui gli oceani occupavano quasi tutto il pianeta.

L'idea che i camini idrotermali possano essere stati la culla della vita risale al 1980, quando queste strutture erano state scoperte al largo del Messico. Tuttavia mentre allora erano stati descritti come un ambiente acido, i ricercatori della Nasa vedono in essi un ambiente mite e ricco di sali, sul modello delle sorgenti scoperte nel Nord Atlantico nel 2000 e chiamate ''La città perduta".
Per Russel a favorire la comparsa della vita sono quindi delle situazioni di ''leggero squilibrio'': i getti d'aria calda potrebbero aver determinato le condizioni chimiche per creare degli ''start'' capaci di innescare le reazioni indispensabili alla comparsa della vita.
I ricercatori sono convinti che alla luce della loro ipotesi sarebbe possibile spiegare l'origine della vita anche in altri pianeti e, soprattutto, fornirebbe elementi utili per andarla a cercare.
La vita nata in fondo agli oceani



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19/04/2014 11:21

Re: Re:
Demetrio.D, 19/04/2014 10:57:


tu Zambu ricevi da Photobuster offese come mentecatto, ignorante e così via, nello stesso istante la moderazione cancella interventi ritenuti OT che in realtà sono causati da affermazioni lanciate al solo scopo di creare flame, vedi biancofive nei miei riguardi.
E a seguire Ufoonline che dopo una settimana decide di rimuovere offese e quant'altro.
Questo è molto grave e come ho scritto sopra dimostra che la moderazione dovrebbe, almeno per una sola volta, ricevere una bella tirata di orecchie come si fa con i bambini, dall'amministratore Ufoonline.




Quello che tu hai scritto qui io lo penso ma non lo scrivo per rispetto dell'amicizia che ho con i moderatori. Basta non scrivo oltre, sono [SM=g9747] ho aperto una discussione: "scoperta la vera identità di Insider?" che si potrebbe sviluppare anche in tal senso.

Demetrio.D, 19/04/2014 10:57:


E ora mi prenderò l'ennesimo cazziatone da Lidiona per questo OT [SM=g8191]

[SM=g8159]





Naaaa... [SM=g8945]

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