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Casus belli

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2012 12:41
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04/10/2012 13:56

Mentre la Turchia e la Siria sono ad un passo dalla guerra aperta, e mentre Israele sta esaurendo la pazienza con l'Iran , l'Ansa lancia questa news "in tema" :

ANSA) - NEW DELHI, 4 OTT - L'esercito indiano ha realizzato oggi con successo un nuovo lancio del missile balistico Prithvi-II capace di portare una testata nucleare (o convenzionale) di 500 kg entro un raggio di 350 km. Lo scrive l'agenzia di stampa Ians. Il Prithvi-II, che e' di concezione nazionale, e' stato lanciato da una piattaforma mobile della base militare di Chandipur, nello Stato orientale di Orissa. Uno dei responsabili del test, MVKV Prasad, ha detto ai media che ''tutto ha funzionato a perfezione'

Come casus belli non c'è che l'imbarazzo della scelta..è questo il "grande evento" di cui si parla da mesi in arrivo a breve? [SM=g9598]

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08/10/2012 14:00

sempre peggio
Oggi il Segretario dell'ONU, BaKi Moon , lancia l'allarme: in Siria si sta andando verso la catastrove, si rischia un conflitto generalizzato in tutta la regione medio orientale ....
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08/10/2012 14:06

Ma Pinotti non era un visionario allarmista? Volete dire che ha solo preceduto i vertici dell'Onu di poche settimane?
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09/10/2012 13:36

ancora...
La Corea del Nord minaccia gli Usa: «Siamo in grado di colpirvi
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09/10/2012 14:02

Re: ancora...
cibola60, 09/10/2012 13.36:

La Corea del Nord minaccia gli Usa: «Siamo in grado di colpirvi



Finche' fa la voce grossa poco male....can che abbaia non morde!!!


[Modificato da (richard) 09/10/2012 14:02]
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10/10/2012 00:59

danielozma, 08/10/2012 14.06:

Ma Pinotti non era un visionario allarmista? Volete dire che ha solo preceduto i vertici dell'Onu di poche settimane?




Il solito caso... [SM=g27988]






Alfredo Benni - Consigliere Nazionale
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10/10/2012 01:02

(richard), 09/10/2012 14.02:



Finche' fa la voce grossa poco male....can che abbaia non morde!!!




Non direi...



TOKYO - La Corea del Nord annuncia di avere in arsenale missili strategici capaci di colpire il territorio degli Stati Uniti. In una nota diffusa dall'agenzia Kcna, il portavoce della Commissione nazionale di Difesa, ha assicurato che i vettori possono raggiungere «non solo le forze Usa nella penisola coreana», ma anche Giappone e Guam.

La mossa nordcoreana cade a stretto giro dall'accordo di domenica tra Washington e Seul per ampliare la gittata dei missili in dotazione alla Corea del Sud, tra i 550 e gli 800 km in cinque anni, pari a più di due volte i limiti attuali, tenendo il carico utile massimo di 500 kg....

www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/corea_nord_minaccia_usa_missili_colpire_basi_giappone/notizie/2244...

Vi ricordo che la Corea del Nord ha già armi atomiche !!! Ora stanno lavorando sui vettori assieme ad Iran e Siria ed alla miniaturizzazione.



[Modificato da Alfredo_Benni 10/10/2012 01:06]
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www.israele.net/articolo,3560.htm


10-10-2012

Se Israele può contare solo su se stesso
Di Michael Widlanski


In piena campagna elettorale il presidente americano Barack Obama ha promesso “assoluta identità di posizioni” fra Israele e Stati Uniti quando si tratterà di fermare la costruzione di una bomba atomica da parte dell’Iran. Molti sperano che tale promessa venga mantenuta. È invece piuttosto improbabile che gli Stati Uniti si lancino in azioni militari contro l’Iran per difendere Israele.
Precedenti presidenti americani ben più propensi ad utilizzare all'estero le forze armate statunitensi – Lyndon Johnson, Ronald Reagan e i due Bush – non impiegarono la forza per proteggere Israele in situazioni in cui questi si trovò gravemente isolato o persino sotto attacco diretto, ed evitarono accuratamente uno scontro con l’Iran e con la Siria.
Nel 1967 Lyndon Johnson, sebbene fosse decisamente pro-Israele, non mandò nemmeno la flotta a forzare il blocco egiziano agli Stretti di Tiran che strangolava Israele (come Washington aveva invece promesso che avrebbe fatto, in cambio del ritiro di Israele da Sharm el Sheik dopo la crisi di Suez del ’56): una flotta che probabilmente avrebbe evitato lo scoppio della guerra dei sei giorni con le sue colossali conseguenze.
Nel 1986 Reagan non esitò ad attaccare con un raid aereo la Libia dopo un attentato terroristico di matrice libica contro soldati americani in Germania; ma due anni prima aveva precipitosamente ritirato le sue forze dal Libano, anziché reagire, dopo gli attentati sponsorizzati da Hezbollah e Siria costati la vita a centinaia di soldati americani e francesi. E con l’Iran era sceso a patti mediante l’intricato (e illegale) affare “Iran-gate” (armi all'Iran in cambio della liberazione di ostaggi americani).
Nel gennaio-febbraio 1991 George Bush padre esercitò enormi pressioni su Israele perché non reagisse contro l’Iraq quando Saddam Hussein bombardava le città israeliane con i missili Scud.
Nel 2007 George Bush figlio preferì lasciare totalmente sulle spalle di Israele il compito di occuparsi del reattore nucleare (nord-coreano) in Siria.
Come direbbe un talmudista, se quegli disinvolti interventisti non fecero ricorso alla forza quando necessario, certamente non lo faranno Obama e la sua amministrazione.
[…] Se dunque un diretto aiuto militare a fronte della minaccia iraniana è sempre stata un’ipotesi improbabile da parte di quasi tutti i precedenti presidenti americani, aspettarsi un tale aiuto dalla Casa Bianca di Obama rasenta la pura fantasia.
L’amministrazione Obama fa circolare l’idea che l’Iran è così pesantemente colpito dalle sanzioni che la sua affamata popolazione si solleverà furibonda e rovescerà gli ayatollah fabbricatori di Bombe. Non ci scommetterei. Decine di migliaia di nord-coreani sono letteralmente morti di fame, negli anni scorsi, ma la Corea del Nord ha ugualmente ottenuto la sua bomba atomica, e poi l’ha usata come merce di scambio per ottenere dall'occidente aiuti alimentari.

(Da: Jerusalem Post, israele.net. 8.10.12)

[Modificato da Alfredo_Benni 10/10/2012 01:11]
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10/10/2012 01:23


www.secondoprotocollo.org/?p=5103

Iran: nuovo rapporto americano sulla bomba iraniana.
I dubbi del Mossad


(posto le parti salienti ma invito a leggere tutto l' articolo)

L’Iran potrebbe produrre abbastanza uranio altamente arricchito per costruire una bomba atomica entro due/quattro mesi, ma poi avrebbe bisogno di altri 12 mesi per assemblare un ordigno. Questo in sintesi il contenuto del rapporto diffuso ieri dal Institute for Science and International Security.
...
A rispondere a questo ennesimo rapporto “rassicurante” che sembra coniato più per gli elettori americani piuttosto che per dare un quadro preciso della situazione, ci pensano gli esperti del Mossad i quali fanno notare come “permettere all’Iran di arrivare a produrre abbastanza uranio arricchito per costruire una bomba significa di fatto permettergli di avere la bomba” perché poi sarebbe praticamente impossibile individuare e distruggere il sito di assemblaggio che non necessita di grandi dimensioni (come una centrale che ospita le centrifughe) e potrebbe essere facilmente occultato in una posizione inattaccabile dal cielo. Quindi resterebbe valido il discorso che per fermare l’Iran ci sono al massimo due mesi, cioè il tempo necessario agli iraniani, e su cui tutti concordano, per ottenere il quantitativo di uranio necessario alla bomba.

Anzi, per dirla tutta, gli esperti israeliani giudicano questo rapporto una vera e propria stupidaggine perché, nei fatti, seguendo la logica del Institute for Science and International Security per fermare la costruzione della bomba iraniana dopo il raggiungimento della quantità di uranio necessaria alla bomba servirebbe un intervento di terra che, allo stato attuale, è letteralmente improponibile.
...





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10/10/2012 13:38

......scenari d'atomiche!

Medio Oriente ed Oriente in preoccupante fermento!!

ROMA - L'Iran potrebbe arricchire una quantita sufficiente di uranio per dotarsi della bomba atomica nel giro di quattro mesi, e avrebbe poi bisogno di otto-dieci mesi per fabbricare l'ordigno in questione: è quanto affermano gli autori di un nuovo rapporto americano sul dossier nucleare iraniano. Gli esperti dell'Istituto per la scienza e la sicurezza internazionale - organizzazione internazionale non a scopo di lucro che ha pubblicato il rapporto - sostengono che Teheran ha fatto progressi nelle sue attività di arricchimento dell'uranio ma che gli Stati Uniti e gli ispettori internazionali delle Nazioni Unite sono in grado sarebbero in grado di individuare ogni tentativo di "rottura" da parte iraniana - almeno per il momento.

ALLARME NORDCOREA. La Corea del Nord annuncia di avere in arsenale missili strategici capaci di colpire il territorio degli Stati Uniti. In una nota diffusa dall'agenzia Kcna, il portavoce della Commissione nazionale di Difesa, ha assicurato che i vettori possono raggiungere ''non solo le forze Usa nella penisola coreana'', ma anche Giappone e Guam. La mossa nordcoreana cade a stretto giro dall'accordo di domenica tra Washington e Seul per ampliare la gittata dei missili in dotazione alla Corea del Sud, tra i 550 e gli 800 km in cinque anni, pari a piu' di due volte i limiti attuali, tenendo il carico utile massimo di 500 kg. ''Non nascondiamo che le forze armate rivoluzionarie, incluse quelle strategiche missilistiche, stiano tenendo gli obiettivi di colpire non solo le basi delle forze fantoccio (sudcoreane, ndr) e le basi delle forze imperialiste di aggressione degli Stati Uniti sulla inviolabile terra della Corea, ma anche il Giappone, Guam e il territorio degli Stati Uniti''. La Corea del Nord si ritiene stia sviluppando un programma capace di lanciare missili intercontinentali fino a circa 7.000 km, ma due test effettuati, soprattutto quello dello scorso aprile, non hanno sortito gli effetti desiderati.

www.leggo.it/news/mondo/iran_dieci_mesi_per_la_bomba_atomica_la_nordcorea_possiamo_colpire_gli_usa/notizie/1974...
[Modificato da (richard) 10/10/2012 13:39]
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10/10/2012 15:14

dal sito di Italia Oggi - le notizie dall'estero mai lette in Italia

Che ci fanno i nuovi aerei Usa di trasporto militare a Creta?
di Marco Andrea Ciaccia*


Grandi spostamenti di forze aeree si svolgono proprio sotto il nostro naso, e nessuno ne parla, anche solo per chiedersi se la nostra centralità mediterranea è un capriccio della geografia o ha anche un qualche senso politico. Il sito Stratfor riporta che da settembre è in corso un notevole dispiegamento di forze aeree americane e in parte francesi nel Mare Nostrum.

Il 13 settembre almeno una dozzina di aerei da trasporto militare (MC-130H, HC-130N, HC-130P e AC-130U) hanno attraversato l'Atlantico, ultima destinazione nota la base aeronavale di Souda Bay a Creta. Si tratta, nota Stratfor, di mezzi impiegati tipicamente in collegamento con forze speciali. È possibile che siano da mettere in relazione con la richiesta del governo irakeno di far rientrare nel paese alcune unità speciali americane.

L'accordo relativo sarebbe in via di definizione. Gli Stati Uniti hanno lasciato ufficialmente l'Iraq alla fine del 2011, ma è in corso un dibattito sul ruolo post-ritiro di Washington. Punto di caduta del confronto è l'idea che non si possa rinunciare al know how militare accumulato in due guerre asimmetriche e irregolari come l'insorgenza irakena e la decennale ribellione afghana. Vi è un'ampia letteratura sul significato di queste esperienze, da cui si può trarre la convinzione che, per il complesso mosaico degli equilibri mediorientali, l'utilizzo di piccole unità semisegrete e rapide, agganciate a questa o quella realtà locale, possa essere sufficiente.

Ci si sbaglierebbe tuttavia se si considerasse questo approccio come più «leggero» di quello adottato sullo scacchiere asiatico-pacifico, dove la proiezione di forza veicolata dalla flotta è più evidente, o quantomeno più pubblicizzata. Il presidente Obama ha sempre evidenziato come Medio Oriente e Asia-Pacifico siano priorità equivalenti per gli Stati Uniti. L'obiettivo è evitare lo «strategic neglect» del paese chiave per tutti gli equilibri del Golfo, e dunque, almeno in parte, del mondo.

Se non bastassero le parole, a ricordarcelo sono le grandi manovre tenutesi recentemente nello Stretto di Hormuz, dove gli Stati Uniti hanno inscenato una grande operazione di sminamento, e il fatto che il Pentagono abbia raddoppiato gli stanziamenti per le capacità antimine della Quinta Flotta, responsabile del teatro mediorientale. Un aspetto della vicenda su cui la letteratura post-Iraq (non sempre tenera con Obama) insiste è il fatto che in base allo Strategic framework agreement siglato dai due paesi, gli Usa non possono disporre di basi permanenti sul suolo irakeno. È vero che, attraverso piccoli commando mobili e droni, questo ostacolo può essere facilmente aggirato, ma resta il fatto che una più massiccia presenza Usa nello spazio aereo potrebbe fare da regolatore delle tensioni Iran-Israele.

Nell'area, comunque, vigila uno squadrone di F-22 Raptor, cui potrebbe aggiungersi uno stormo di 12 caccia F/A-18 Hornet segnalati il 24 settembre in arrivo alla base spagnola di Moron. Il tutto mentre truppe speciali francesi vengono schierate in queste settimane per intervenire in Mali, altro punto caldo dell'arco di crisi arabo-islamico, e i droni Usa sorvegliano i bollori islamisti della Cirenaica.

Con una mezza dozzina di stati sul punto di rottura nel Mediterraneo allargato, con potenze globali che vi svolgono un ruolo regionale e partner europei che ambiscono a un nuovo-vecchio ruolo afroasiatico, la sfera di influenza nazionale appare sempre più oggetto delle mire altrui. Sarebbe utile, visto che il tutto avviene nel millenario giardino di casa, non tanto essere i primi a muoversi, ma almeno tra i primi a sapere (e a parlarne), questo sì.

* da www.formiche.net



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10/10/2012 15:29

Guardate, io mi sbaglierò ma l' ho detto anche su FB un mese fa e lo ridico oggi qui. Tutte le notizie pubbliche che ho raccolto da analista mi portano a pensare che Israele attaccherà l' Iran con la componente aerea e missilistica nella notte tra il 14-15-16 ottobre. Il maggior picco si avrà, secondo me, tra il 20 e il 21 ottobre.

Ieri ho letto che sono state convocate nuove elezioni in Israele per discordie fra i gruppi politici nell' approvazione del bilancio e quindi questo potrebbe essere un stop insormontabile all' attacco, ma io continuo a rimanere della mia idea...



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10/10/2012 17:38

Se davvero tra pochi giorni ci sara' l'attacco all'Iran:
italian.ruvr.ru/2012_10_10/Iran-sanzioni-guerra
ho ben poca paura di danni dove abito (a meno di un coinvolgimento diretto di Russia e Cina nel conflitto) ma le prospettive economiche e strategiche hanno in passato fatto alzare un coro di strateghi e politici che si sono opposti a questo gesto rischioso. Se l'attacco avra' successo ci saranno comunque pesanti conseguenze economiche, con ulteriore sbilanciamento del potere mondiale a favore della Cina. Se lo stretto di Hormuz verra' bloccato come rappresaglia e' probabile che passeremo un inverno con problemi a trovare il combustibile per il riscaldamento? Gli Stati Uniti sono tutt'ora fortemente vulnerabili ad un attacco con virus e worm informatici, perfino in servizi pubblici critici. In Russia dicono che l'attacco serve per la rielezione di Obama:
italian.ruvr.ru/2012_10_10/90762818
qualunque scenario si concretizzera' l'Italia, e soprattutto la sua economia, perdera'.

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10/10/2012 18:01

Re:
danielozma, 10/10/2012 17.38:

Se davvero tra pochi giorni ci sara' l'attacco all'Iran:
italian.ruvr.ru/2012_10_10/Iran-sanzioni-guerra
ho ben poca paura di danni dove abito (a meno di un coinvolgimento diretto di Russia e Cina nel conflitto) ma le prospettive economiche e strategiche hanno in passato fatto alzare un coro di strateghi e politici che si sono opposti a questo gesto rischioso. Se l'attacco avra' successo ci saranno comunque pesanti conseguenze economiche, con ulteriore sbilanciamento del potere mondiale a favore della Cina. Se lo stretto di Hormuz verra' bloccato come rappresaglia e' probabile che passeremo un inverno con problemi a trovare il combustibile per il riscaldamento? Gli Stati Uniti sono tutt'ora fortemente vulnerabili ad un attacco con virus e worm informatici, perfino in servizi pubblici critici. In Russia dicono che l'attacco serve per la rielezione di Obama:
italian.ruvr.ru/2012_10_10/90762818
qualunque scenario si concretizzera' l'Italia, e soprattutto la sua economia, perdera'.




Giocarsi la candidatura di presidente sulla pelle,anzi sulla morte,
di migliaia di persone civili non mi sembra di buon auspicio oltre che malaugurante,secondo me farebbe un figurone se riuscisse a raggiungere un accordo fra le parti lasciando perdere le armi!


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10/10/2012 23:14

Mah... Obama ha chiaramente detto che non vuole intromettersi tra i due belligeranti, sposando la filosofia del non interventismo. Come del resto già successo in passato e rinfacciato più volte da Israele. E' proprio questo che mi porta a pensare che Israele interverrà poiché non può permettere che l' Iran abbia a breve l' atomica. Una volta prodotto il plutonio sarebbe troppo difficile colpire la fabbrica di assemblaggio che potrebbe essere ovunque. Leggete l' articolo poco più sopra di Michael Widlanski. E' lineaere ed esplicativo e rispecchia il pensiero di Israele che ora più che mai si sente abbandonato. Bastano 4 atomiche per cancellarlo dalla cartina geografica contro le 100 che servirebbero a cancellare un Iran.




[Modificato da Alfredo_Benni 10/10/2012 23:16]
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17/10/2012 12:41

Sciolta la Knesset, il parlamento israeliano. Elezioni al 22 gennaio. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha accennato ad una nuova e non meglio specificata “possibilità di agire contro l’Iran ed i militanti di Gaza e Libano, possibilità che in passato non esistevano”. Lo spettro della guerra si allontana ?
E quali sono queste misteriose possibilità a cui fa riferimento ?

frontierenews.it/2012/10/israele-sciolta-la-knesset-elezioni-a-...


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