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La Parigi esoterica

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2012 12:26
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02/09/2012 12:26

Articolo di Paolo Brega

L’influenza della massoneria e di ambienti esoterico-alchemici da sempre caratterizzano la storia della Francia e di conseguenza della sua capitale. Basti pensare alla storia dei Templari, dei Catari e alla presenza delle cattedrali gotiche, libri di pietra che aspettano solo di potere essere letti. Forse non è un caso che uno dei maggiori musei egizi del mondo sia proprio ubicato nella capitale della nazione francese, all’interno di uno dei più famosi musei del mondo: il Louvre.
Una delle testimonianze più interessanti, ma forse anche una delle meno conosciuta, di quanto siano importanti i temi esoterici legati all’antico egitto nella cultura e nella storia francese ci può essere offerto dalla vita di Renè Adolphe Schwaller de Lubicz.
René Adolphe Schwaller de Lubicz (Asnières, 30 dicembre 1887 – Grasse, 7 dicembre 1961) è stato un alchimista, esoterista ed egittologo francese. Figlio di un farmacista di origine svizzera tedesca, Joseph Adolphe Schwaller, residente in Alsazia (che dal 1870 era divenuta tedesca), e di Marie Bernard, di nazionalità francese. Nel 1904, finiti gli studi al Liceo di Strasburgo, per evitare il servizio militare tedesco fugge in Francia e va ad abitare dalla sorella di sua madre ad Asnières, un sobborgo di Parigi.



Tra il 1908 e il 1911 frequenta lo studio-accademia di Matisse ove conosce quella che nel 1910 diventerà la sua prima moglie, Marie Marthe Essig, che gli darà un figlio, Guy. Si installano in provincia, a Saint-Rémy-Les Chevreuses, nella Villa Hiéra.
Tra il 1913 e il 1916 aderisce alla Società Teosofica, per la quale terrà diverse conferenze e collaborerà con sedici articoli al giornale Le Théosophe, diretto da Gaston Revel (1880-1939), che diventerà poi organo del "Centre Apostolique" col titolo di L'Affranchi.
A partire dal 1917 Schwaller subisce l'influenza di Assan Farid Dina (1871-1928), un indo-pachistano nipote del maharaja di Lahore, ingegnere, astronomo, assiriologo, autore di opere filosofico-esoteriche firmate con l'acronimo AMA ("Aor Mahomet Alia", il suo nome iniziatico). Con questo nome Schwaller firmerà uno scritto destinato ai soli "Veilleurs", intitolato Necessité.
Il 10 gennaio del 1919 l'amico poeta lituano Oscar Vladislas de Lubicz Milosz lo "adotta" con un'"investitura cavalleresca", trasmettendogli l'anello a sigillo con lo stemma del clan Lubicz, e il diritto di portarlo con la variante "Bozawola" (Volontà di Dio). In seguito a questa "adozione" Schwaller pubblicherà i suoi scritti col nome di Schwaller de Lubicz. Il 4 ottobre 1927 Schwaller, che ha ormai preso il nome mistico di "Aor", sposerà in seconde nozze una sua discepola, Jeanne Lamy (nata Marie Charlotte Jeanne Germain, vedova dell'amico Georges Lamy, morto accidentalmente nel 1926), in seguito autrice anche lei, col nome mistico di "Isha", di diversi libri.

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