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Pronti allo sbarco di Curiosity ?

Ultimo Aggiornamento: 18/11/2012 17:37
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01/08/2012 18:59

[IMG]http://i46.tinypic.com/34qjqzr.jpg[/img]

Tra pochi giorni ci sarà l’evento dell’anno, aspettato con trepidazione da molti appassionati di esplorazione spaziale: l’arrivo su Marte del Mars Science Laboratory, ribattezzato più amichevolmente “Curiosity”. data prevista per lo sbarco il prossimo 6 Agosto

da un po di tempo la Nasa, ci permette grazie a un programma, di sapere in tempo reale dove si trova Curiosity, con la possibilità di vederlo in due schermate , una riproducendo l'immagine dell' orbita di Curiosity in confronto alle orbite e posizioni dei pianeti del sistema solare , l'altra partendo dal punto di vista della sonda stessa, nel sistema solare

Cliccando su questo link si può scaricare direttamente la funzione solarsystem.nasa.gov/eyes/player/?document=http://solarsystem.nasa.gov/eyes/content/documents/msl...

E qui si può accedere direttamente alle info dei dati, senza scaricare il programma , ma accedendo direttamente dal sito nasa (consigliato) www.nasa.gov/mission_pages/msl/news/WhereIsCuriosity.html

Grandi aspettative, ma anche nuove applicazioni, Ingegneristiche, Strumentali, e di Tecniche Aerospaziali , sono il frutto di questo nuovo progetto, e di questa nuova missione, che e' ormai giunta alla terza generazione di Rover inviati sul pianeta Marte ....

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(L’evoluzione della specie.)

Prima di vedere un po nel dettaglio cosa sia Curiosity , ripercorriamo un po la storia delle Missioni spaziali inviate sul Piane Rosso, che sono costellate da enormi insuccessi , tanto da affibbiare al piante rosso l'appellativo di Maledetto ....

Sono un certo numero, si parte dal lontanissimo 1960 con la Marsnik 1 (USSR) fino ad arrivare al lancio di Curiosity (USA) dello scorso 26 Novembre 2011.

Ve le propongo una dopo l'altra, con una brevissima nota descrittiva.

Iniziamo dalla prima, tornando indietro nel tempo fino all'Ottobre 1960.

Marsnik 1: USSR, lancio il 10/10/1960, Mars flyby, mancato raggiungimento dell’orbita Terrestre

Marsnik 2: USSR, lancio il 14/10/1960, Mars flyby, mancato raggiungimento dell’orbita Terrestre

Sputnik 22: USSR, lancio il 24/10/1962, Mars flyby, raggiunta solamente l’orbita Terrestre

Mars 1: USSR, lancio il 1/11/1962, Mars flyby, la radio si è guastata a 106 milioni di Km dalla Terra

Sputnik 24: USSR, lancio il 4/11/1962, Mars flyby, raggiunta solamente l’orbita Terrestre

Mariner 3: USA, lancio il 5/11/1964, Mars flyby, mancata espulsione della copertura

Mariner 4: USA, lancio il 28/11/1964, primo Mars flyby compito con successo il 14/7/65. Ricevute 21 foto

Zond 2: USSR, lancio il 30/11/1964, Mars flyby, superato Marte ma un fallimento della radio non ha consentito di ricevere alcun dato

Mariner 6: USA, lancio il 24/2/1969, Mars flyby 31/7/69, Ricevute 75 foto

Mariner 7: USA, lancio il 27/3/1969, Mars flyby 5/8/69, Ricevute 126 foto

Mars 1969A: USSR, lancio il 27/3/1969, Mars orbiter, mancato raggiungimento dell’orbita Terrestre

Mars 1969B: USSR, lancio il 2/4/1969, Mars orbiter, lancio fallito

Mariner 8: USA, lancio il 8/5/1971, Mars orbiter, lancio fallito

Kosmos 419: USSR, lancio il 10/5/1971, Mars lander, raggiunta solamente l’orbita Terrestre

Mars 2: USSR, lancio il 19/19/1971, Mars orbiter/lander, arrivato il 27/11/71 ma nessun dato utile ricevuto, il lander è bruciato per un ingresso in atmosfera troppo ripido

Mars 3: USSR, lancio il 28/5/1971, Mars orbiter/lander, arrivato il 3/12/71, il lander ha operato sulla superficie per 20 secondi prima di guastarsi

Mariner 9: USA, lancio il 30/5/1971, Mars orbiter, ha operato in orbita dal 13/11/71 al 27/10/72, inviando 7329 foto

Mars 4: USSR, lancio il 21/7/1973, Mars orbiter, mancata immissione in orbita il 10/2/74, ha superato il Pianeta

Mars 5: USSR, lancio il 25/7/1973, Mars orbiter, arrivato il 12/2/74, ha operato solo per alcuni giorni

Mars 6: USSR, lancio il 5/8/1973, Mars flyby module and lander, arrivato il 12/3/74, il lander si è guastato a causa di un atterraggio troppo violento

Mars 7: USSR, lancio il 9/8/1973, Mars flyby module and lander, arrivato il 9/3/74, il lander ha mancato il Pianeta

Viking 1: USA, lancio il 20/8/1975, Mars orbiter/lander, in orbita dal 19/6/76 al 1980, il lander dal 20/7/76 al 1982

Viking 2: USA, lancio il 9/9/1975, Mars orbiter/lander, in orbita dal 7/8/76 al 1987, lander dal 3/9/76 al 1980; insieme I due orbiter e lander Viking hanno inviato a Terra più di 50000 foto

Phobos 1: USSR, lancio il 7/7/1988, Mars orbiter and Phobos lander, andato perduto nell'Agosto 1988 durante il viaggio verso Marte

Phobos 2: USSR, lancio il 12/7/1988, Mars orbiter and Phobos lander, andato perduto nel Marzo 1989 vicino Phobos

Mars Observer: USA, lancio il 25/9/1992, Mars orbiter, andato perduto appena prima dell'arrivo su Marte nel 21/8/1993

Mars Global Surveyor: USA, lancio il 7/11/96, Mars orbiter, arrivato il 12/9/1997, mappatura HD fino al Gennaio 2000, terza estensione di missione completata nel Settembre 2006, ultima comunicazione il 2/11/2006

Mars 96: Russia, lancio il 16/1/1996, orbiter/2 lander/2 penetratori, fallimento al veicolo di lancio

Mars Pathfinder: USA, lancio il 4/12/1996, Mars lander/rover, atterrato il 4/7/97, completata la prima missione ed iniziata la missione estesa 3/8/97. Ultima comunicazione 27/9/97

Nozomi: Giappone, lancio il 7/4/1998, Mars orbiter, fallito l'ingresso in orbita nel Dicembre 2003

Mars Climate Orbiter
: USA, lancio il 11/12/1998, andato perduto all'arrivo il 23/9/99

Mars Polar Lander/Deep Space 2: USA, lancio il 3/1/1999,lander/2 penetratori, andato perduto all'arrivo il 3/12/99

Mars Odyssey: USA, lancio il 7/3/2001, Mars orbiter, arrivato il 24/10/01, completata la prima missione il 25/8/2004, attualmente è in corso la missione estesa per attività scientifiche e relay dati

Mars Express/Beagle 2
: ESA, lancio il 2/6/2003,Mars orbiter/lander, l'orbiter ha completato la prima missione nel Novembre 2005, è attualmente in corso la missione estesa; il lander è andato perso all'arrivo il 25/12/2003

Mars Exploration Rover Spirit: USA, lancio il 10/6/2003, Mars rover, atterrato il 4/1/2004 all'interno del cratere Gusev, completate la missione principale e svariate estensioni, ultima comunicazione il 22/3/2010

Mars Exploration Rover Opportunity: USA, lancio il 7/7/2003, Mars rover, atterrato il 25/1/2004 nella regione Meridiani Planum, completate la missione principale e svariate estensioni, attualmente operativo per una nuova missione estesa

Mars Reconnaissance Orbiter
: USA, lancio il 12/8/2005, Mars orbiter, arrivato il 12/3/06, completata la missione primaria il 26/9/2010, attualmente in missione estesa per attività scientifiche e relay dati

Phoenix Mars Lander: USA, lancio il 4/8/2007, Mars lander, atterrato il 25/5/2008, completata la missione primaria ed iniziata la missione estesa il 26/8/2008, ultima comunicazione il 2/11/2008

Phobos-Grunt: Russia, lancio il 8/11/2011, Phobos lander e sample return, raggiunta solamente l'orbita Terrestre

Mars Science Laboratory Curiosity: USA, lancio il 26/11/2011, rover, in arrivo sul cratere Gale il 6 Agosto 2012. [SM=g1420768]

Per quanto riguarda le differenze con i suoi predecessori, direi di incominciare ad analizzare , il nuovo sistema di discesa , definito SOFT , che se certificato, con il successo della missione , sarà il precursore di un sistema che permetterà un giorno lo sbarco Umano

I problemi da risolvere consistevano, nel far atterrare un carico definito pesante sulla superficie Marziana , in quanto il nuovo Rover, batte tutti i record di peso mai inviati sul Pianeta Rosso , per dare un idea precisa di quello che si tenterà per la prima volta di fare, vi propongo un video da poco rilasciato dalla Nasa, che spiega nei particolari il tutto , denominato Curiosity's Seven Minutes of Terror




A livello costruttivo ,Curiosity presenta delle ruote molto più grandi e un nuovo sistema di movimentazione delle stesse , che permette maggiore precisione , ma soprattutto la possibilità di oltrepassare vincoli maggiori, ma la differenza sostanziale sta nel cuore del sistema di alimentazione , con questa nuova unità vengono abbandonati definitivamente i pannelli Solari , e l'alimentazione viene affidata esclusivamente a una super batteria ‘nucleare’ o meglio un RTG (Radioisotope Thermoelectric Generator).
contenente circa 5 kg di diossido di plutonio 238, Il Pu-238 ....


La strumentazione di Curiosity e' tutta di nuova generazione e comprende un set di strumenti : fotocamere, spettrometri , rivelatori di radiazioni, sensori ambientali ed atmosferici ...


FOTOCAMERE

MASTCAM
[IMG]http://i45.tinypic.com/30kgiaf.jpg[/img]
Le 2 “Mast Camera” o “Mastcam” di Mars Science Laboratory riprenderanno il terreno marziano con scatti a colori, ad alta e bassa risoluzione, e video (10 fps) ad alta definizione. Sono dotate di filtri monocromatici multipli intercambiabili (con un meccanismo a rotazione), adatti ad analizzare l’assorbimento della luce nelle diverse porzioni dello spettro elettromagnetico, nonché di una memoria abbastanza capiente da immagazzinare migliaia di immagini.

MAHLI
[IMG]http://i50.tinypic.com/2ibmebn.jpg[/img]
MAHLI (acronimo di MARS HAND LENS IMAGER) è un microscopio che fornirà agli scienziati una vista ingrandita di minerali, conformazione e strutture delle rocce marziane, e dello strato superficiale di polvere e detriti rocciosi. L’autofocus, di circa 4 centimetri di larghezza (1,5 pollici), consentirà alla fotocamera integrata di scattare immagini a colori di particolari fino a 12,5 micrometri, cioé più piccoli del diametro di un capello umano.

MAHLI é equipaggiata con una fonte di luce bianca, simile a quella di una torcia elettrica, e con una fonte di luce ultravioletta, simile a quelle delle lampade abbronzanti, per consentire la ripresa delle immagini sia di giorno che di notte. In particolare, la luce ultravioletta sarà utilizzata per indurre fluorescenza che permetterà di rilevare carbonato ed evaporiti, entrambi i quali confermerebbero il ruolo determinante dell’acqua nel plasmare il paesaggio su Marte. Obiettivo principale di MAHLI sarà quello di aiutare il team scientifico a comprendere la storia geologica del sito di atterraggio di MSL su Marte, e sarà fondamentale per selezionare i campioni da impiegare in ulteriori indagini.

MARDI
[IMG]http://i46.tinypic.com/ehk8lw.jpg[/img]
MARDI è una speciale fotocamera, puntata verso il basso, che sarà attivata durante le fasi finali della discesa di Curiosity verso il pianeta rosso. Il suo compito è stabilire la posizione di detriti, massi e altre caratteristiche del terreno, e questi dati saranno di vitale importanza per la pianificazione del percorso di esplorazione dopo che il Mars Science Laboratory sarà atterrato. MARDI entrerà in azione non appena verrà espulso lo scudo termico.

SPETTROMETRI

APXS

[IMG]http://i49.tinypic.com/25074nr.jpg[/img]
L’Alpha Particle X-Ray Spectrometer misurerà l’abbondanza degli elementi chimici nelle rocce e nei terreni. Finanziato dall’Agenzia Spaziale Canadese, APXS sarà messo a contatto con campioni di roccia e di terreno marziani, che verranno esposti a un flusso di particelle alfa e raggi X ottenuti dal decadimento del Curio contenuto nel cuore di questo strumento.

I raggi X sono un tipo di radiazione elettromagnetica, come la luce e microonde. Le particelle alfa sono nuclei di elio, composte da 2 protoni e 2 neutroni. Quando i raggi X e particelle alfa interagiscono con gli atomi del materiale di superficie, spingono gli elettroni fuori dalle loro orbite, producendo un rilascio di energia sotto forma di emissione di raggi X che possono essere misurati con rivelatori. Le energie di questi raggi X consentiranno agli scienziati l’identificazione degli elementi costituenti le rocce.

La “testa” del sensore APXS conterrà un rivelatore altamente sensibile di raggi X. Quanto più lo strumento sarà tenuto in posizione sulla superficie di un campione di roccia o di terreno, tanto più chiaramente si potranno determinare gli elementi chimici che costituiscono il campione stesso. La scansione “completa”, che rivelerà tutti i componenti dei campioni, richiederà due o tre ore, ma APXS può effettuare anche un’esame “rapido”, della durata di una decina di minuti, tramite il quale sarà possibile rilevare i costituenti principali.

L’ APXS è progettato per lavorare in concerto con gli altri sul braccio robotico e nel corpo del Mars Science Laboratory, tra i quali anche lo strumento Chemin e il Dust Removal Tool (pennello/spazzola).

Analizzando la composizione elementare delle rocce e dei terreni, gli scienziati cercheranno di capire come le roccie si sono formate e se sono state ulteriormente modificate da vento, acqua o ghiaccio.

Le versioni precedenti dello strumento APXS, imbarcate sui Mars Exploration Rovers (Spirit e Opportunity) hanno già fornito le prove che l’acqua ha svolto un ruolo importante nel passato geologico di Marte. Due precedenti missioni su Marte montavano a bordo le versioni precedenti di Alpha Particle X-Ray Spectrometer. Il primo è stato l’ Alpha Proton X-Ray Spectrometer , lanciato per la missione Mars Pathfinder nel 1996; il secondo é stato APXS , a bordo di entrambi i Mars Exploration Rovers che sono arrivati sul pianeta rosso nel mese di gennaio 2004.

CHEMCAM
[IMG]http://i45.tinypic.com/2ia4oyx.jpg[/img]
CHEMCAM (Chemistry and Camera) è uno strumento scientifico composto da un laser, un telescopio ed un analizzatore di spettro in grado di studiare le rocce che si trovano ad altezze superiori a 9 metri, fuori dalla portata degli altri strumenti di Curiosity.
CHEMCAM produrrà un raggio laser in grado di vaporizzare le rocce anche di 1mm di area e di analizzare la composizione chimica dei frammenti liberati sotto forma di plasma.
Da 7 metri di distanza, ChemCam sarà in grado di:

identificare rapidamente il tipo di roccia (ad esempio, se è vulcanica o sedimentaria);
determinare la composizione dei suoli e dei ciottoli;
misurare l’abbondanza di tutti gli elementi chimici;
riconoscere ghiaccio e minerali con molecole di acqua nelle loro strutture cristalline;
misurare la profondità d’azione degli agenti atmosferici sulle rocce, e fornire l’assistenza visiva durante la perforazione delle stesse.

Il CHEMCAM è montato sul “palo” principale del robot, e può essere inclinato o ruotato come necessario per ottenere una visione ottimale della roccia.

La luce generata dal plasma verrà raccolta dal telescopio e sarà trasmessa lungo un collegamento in fibra ottica fino all’interno del rover, dove sarà divisa nelle sue lunghezze d’onda costituenti e inviata a tre spettrografi che condurranno un’accurata analisi chimica.

CHEMIN
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CHEMIN (Chemistry & Mineralogy) è un apparato delle dimensioni di un computer portatile dedicato all’individuazione e alla misura delle abbondanze dei minerali su Marte. Una ruota rotante al centro del corpo rettangolare dello strumento porterà roccia e campioni di suolo al suo interno, dove avverrà un’analisi chimica.
I minerali sono indicativi delle condizioni ambientali che esistevano quando le roccie si sono formate. Ad esempio, olivina e pirosseno, due minerali primari del basalto, si formano quando la lava si solidifica. La Jarosite, che si trova nelle rocce sedimentarie analizzate dal rover Opportunity della NASA su Marte, é un precipitato che si forma in presenza di acqua. CHEMIN saprà distinguere tra gesso, che contiene calcio, zolfo, e acqua, dall’anidrite che è un minerale di calcio e zolfo ma senza acqua nella sua struttura cristallina.

Per preparare i campioni di roccia per l’analisi, il rover perforerà le rocce e raccoglierà la polvere risultante, che verrà setacciata e consegnata a un porta-campioni. CHEMIN colpirà le polveri raccolte con un fascio di raggi X sottile come un capello umano. Quando il fascio di raggi X interagirà con il campione, alcuni dei raggi X saranno assorbiti dagli atomi del campione, che “brilleranno” con una fluorescenza tipica delle loro caratteristiche fisiche.

Inoltre, tramite la tecnica della diffrazione di raggi X, alcuni raggi rimbalzeranno sulle strutture cristalline con un angolo distintivo della struttura cristallina stessa contenuta nel campione. Ad esempio, se il salgemma (comune sale da tavola, o NaCl), venisse stato collocato in CHEMIN, lo strumento produrrebbe un pattern di diffrazione che identifica univocamente tale molecola.

SAM
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SAM (Sample Analisys at Mars) è un massiccio strumento scientifico che occupa metà del payload scientifico del rover. E’ composto da un gascromatografo, uno spettrometro di massa e uno spettrometro laser, tutti strumenti che si trovano abitualmente in un laboratorio di biologia e che infatti analizzeranno automaticamente i campioni di suolo marziano che il rover estrarrà dal terreno alla ricerca di elementi e molecole tipicamente associate alla presenza di organismi viventi (idealmente simili a quelli terrestri). SAM è in grado di “fiutare” infatti varie molecole dove sono presenti carbonio (ad es. il metano), idrogeno, ossigeno e azoto.


RIVELATORI DI RADIAZIONE

RAD

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RAD (Radiation Assessment Detector), uno strumento che ha all’incirca le dimensioni di un tostapane, è un rivelatore di radiazioni che guarderà verso il cielo, costituito da rivelatori al silicio e di un cristallo di ioduro di cesio per misurare i raggi cosmici galattici e le particelle solari che passano attraverso l’atmosfera marziana.

RAD non si limiterà a raccogliere dati sulle radiazioni provenienti dallo spazio, ma anche la radiazione secondaria prodotta dall’interazione dei raggi cosmici con l’atmosfera marziana, con le rocce superficiali ed il terreno. In questo modo si potranno valutare i rischi connessi alla futura esplorazione o colonizzazione umana del pianeta, nonché la possibilità di uno sviluppo microbico locale.

Una pila di sottili rivelatori al silicio e un piccolo blocco di cesio ioduro permetteranno di misurare le particelle cariche ad alta energia provenienti attraverso l’atmosfera marziana. Le particelle che passeranno attraverso i rivelatori perdono energia producendo impulsi di elettroni o luce. Un processore di segnale analizzerà tali impulsi per identificare e misurare l’energia di ciascuna particella.

Oltre ai neutroni che identificano raggi gamma, protoni e particelle alfa (composte da 2 protoni e 2 neutroni, identici a nuclei di elio), RAD identificherà ioni pesanti fino al ferro nella tavola periodica. Il RAD sarà leggero e ad alta efficienza energetica in modo da utilizzare al minimo le risorse energetiche del rover.

DAN
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DAN (Dynamic Albedo of Neutrons) è uno strumento in grado di rilevare l’abbondanza e la profondità nel terreno di composti contenenti H e OH (idrogeno e ossigeno-idrogeno), attraverso l’uso fasci di neutroni che vengono “sparati” nel sottosuolo marziano. Lo studio dei tempi di “ritorno” di tali fasci consentiranno di accertare quantitativamente e qualitativamente l’eventuale presenza di acqua e idrogeno.

SENSORI AMBIENTALI/ATMOSFERICI

REMS


[IMG]http://i48.tinypic.com/2ur1l77.jpg[/img]
REMS (Rover Environmental Monitoring Station) è la stazione di monitoraggio ambientale del rover Curiosity, e servirà a rilevare la pressione atmosferica, lìumidità, le correnti d’aria, e la radiazione ultravioletta provenienti dal Sole.
Due bracci di piccole dimensioni montati sul palo di sostegno per le telecamere del rover registreranno le componenti orizzontali e verticali della velocità del vento che caratterizzano il flusso d’aria in prossimità della superficie marziana. spesso spazzata da brezze, mulinelli di polvere e tempeste di sabbia. Un altro sensore sarà esposto all’atmosfera attraverso una piccola apertura, e servirà a misurare le variazioni di pressione causate da diversi eventi meteorologici quali vortici di polvere, le “maree” atmosferiche e l’arrivo di fronti freddi o caldi. Un filtro farà da scudo contro la contaminazione del sensore dalla polvere.
Ancora, una serie di sensori infrarossi su uno dei bracci (boom 1) misureranno l’intensità della radiazione infrarossa emessa dal suolo, ossia la temperatura del terreno, mentre sul secondo braccio (boom 2) un secondo gruppo di strumenti si occuperà dell’umidità atmosferica. Su entrambi i bracci sono presenti sensori termometrici.

MEDLI
MEDLI (MSL Entry, Descent and Landing Instrumentation) è composto di due famiglie di sensori installati in 14 postazioni sul lato interno dello scudo termico. Il loro compito è di rilevare, in fase di atterraggio, le temperature e pressioni sviluppate durante la rischiosa manovra. I dati raccolti saranno estremamente utili per le future missioni su Marte, perché consentiranno di progettare scudi termici sempre più prestazionali e sempre meno pesanti.

I due tipi di strumenti sono MISP e MEADS

MISP (Medli Spine sensore integrato)
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Durante l’ingresso del modulo di discesa di MSL nell’atmosfera marziana, MISP misurerà la temperatura del materiale dello scudo termico in tutto il suo spessore. I livelli di riscaldamento previsti sono circa tre volte superiori a quelli rilevati sullo scudo dello Space Shuttle, quando questo entra nell’atmosfera terrestre.
Il calore è così alto che il sistema di protezione termica della navicella (TPS) è stato progettato per bruciare (in modo controllato, s’intende) durante la discesa. MISP misurerà la velocità di tale combustione, anche noto come “recessione”. Quando gli ingegneri hanno progettato lo scudo termico, hanno calcolato un preciso tasso di riscaldamento in funzione del tempo di discesa. Tali previsioni saranno confrontate con i dati effettivi raccolti da MISP, aiutando a comprendere quanto materiale ablativo sarà effettivamente necessario per proteggere le future missioni su Marte.

MEADS (Entry Mars Atmospheric Data System)
[IMG]http://i49.tinypic.com/34g6a0n.jpg[/img]
MEADS misurerà la pressione esercitata sullo scudo termico durante l’entrata e la discesa di Curiosity nell’atmosfera di Marte. I sensori di MEADS sono collocati in sette precise posizioni sullo scudo, con una forma che ricorda una croce. Questo schema di posizionamento consentirà ai tecnici di determinare l’orientamento della sonda (la sua posizione e le oscillazioni della medesima) in funzione del tempo. Gli ingegneri utilizzeranno queste informazioni per confrontare i loro modelli predittivi con la traiettoria reale.

Incrociando le dita, e augurando la massima fortuna possibile e inimmaginabile, per la buona riuscita della missione, speriamo che Curiosity riesca a portare nuovi tasselli, per una maggiore comprensione del Cosmo infinito , e chissà, magari trovare tracce di vita EXTRATERRESTRE presente o passata .... In bocca al lupo Curiosity [SM=g8278]

Fonte dati primari e foto : www.nasa.gov/ www.astronautinews.it/ newsspazio.blogspot.it/

Fonte dati : www.eclisseforum.it/2012/08/01/pronti-allo-sbarco-di-cu...


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



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04/11/2012 20:48

[IMG]http://i49.tinypic.com/2z6ukht.jpg[/IMG]

NEWS SPAZIO :- Si è svolta ieri una conferenza stampa del team di missione del Mars Science Laboratory Curiosity per presentare i risultati delle prime analisi sull'atmosfera eseguite dal laboratorio SAM (Sample Analysis at Mars) posizionato all'interno del rover.

Campioni di atmosfera sono stati "prelevati" dal sito Rocknest ed analizzati da SAM. Pensate a questo laboratorio come ad una specie di 'naso', in grado di analizzare rocce, polvere, atmosfera ed individuare la presenza dei suoi componenti chimici.

L'atmosfera Marziana è molto rarefatta, appena 1/100 di quella Terrestre. Comprendere quali sono state nel tempo le sue dinamiche è un elemento importante per determinare se il Piantera Rosso sia mai stato abitabile.
Vediamo i primi risultati ottenuti da SAM.

Qui sotto avete la presenza in percentuale di cinque gas, così come è stata misurata dal Quadrupole Mass Spectrometer di SAM
[IMG]http://i48.tinypic.com/10or81g.jpg[/IMG]

Per prima cosa è stata individuata nel CO2 atmosferico una presenza maggiore del 5% degli isotopi pesanti del carbonio, rispetto a quanto indicano alcune stime relative al periodo in cui si formò il pianeta.

Questa maggiore presenza di isotopi pesanti rispetto agli isotopi leggeri suggerisce che la parte più alta dell'atmosfera potrebbe essere andata persa nello spazio interplanetario. Tale perdita avrebbe consumato gli isotopi più leggeri.
Inoltre, gli isotopi di Argo mostrano un arricchimento degli isotopi pesanti, e questo è in accordo con precedenti stime sulla composizione dell'atmosfera derivate da studi compiuti sulla Terra aventi come oggetto meteoriti Marziani.

C'è però un altro risultato importante da queste prime analisi di SAM che riguarda un altro elemento che già rappresenta da tempo un importante argomento di discussione per una sua possibile correlazione alla presenza di processi biologici. Mi riferisco al metano.

Si tratta di uno dei composti organici più semplici, la sua molecola è infatti composta da un atomo di carbonio e da quattro di idrogeno. Sulla Terra circa il 90% del metano presente nell'atmosfera è dovuto ad attività biologica (principalmente batteri metanogeni e "digestione" del bestiame). Vi sono anche processi geologici, non legati alla presenza di vita cioè, che possono generare metano.

Tornando su Marte, tracce di metano nella sua atmosfera erano state individuate già da tempo (vi rimando ad alcuni precedenti articoli, questo e questo). La domanda ancora in piedi è cosa stia causando la creazione e la variabilità del metano sul Pianeta Rosso. Sì perchè pare vi sia qualcosa su Marte che periodicamente aggiunge e sottrae questo gas all'atmosfera.

E veniamo alle analisi di Curiosity. SAM è in grado di effettuare misurazioni le più sensibili in assoluto ed i risultati preliminari non hanno trovato tracce significative di Metano nel campione di atmosfera studiato.

Le prime ricerche di metano nel suolo di Marte risalgono alle missioni Viking nel 1976. Nel loro sito di atterraggio non ne venne rilevata alcuna presenza. Tuttavia, varie sonde orbitali ne hanno invece rilevato tracce.

Oggi, il Tunable Laser Spectrometer (TLS) di SAM ha una sensibilità molto maggiore rispetto al Viking, è in grado cioè di individuare la presenza di composti organici di meno di una parte per miliardo.

Le prime misurazioni di SAM sono state effettuate impostando la soglia superiore a poche parti di metano per un miliardo di parti di atmosfera Marziana. L'incertezza dei valori ottenuti è tale che la quantità di metano individuata possa essere effettivamente zero.

La foto qui in basso presenta varie possibilità su come il metano Marziano potrebbe essere creato e distrutto
[IMG]http://i49.tinypic.com/dw5is6.jpg[/IMG]

Tra le potenziali cause non-biologiche che possono portare alla creazione di metano vi sono comete, degradazione di particelle di polvere interplanetaria da parte di luce ultravioletta, interazione tra acqua e roccia. Tra le possibili cause biologiche invece possono essere la presenza di microbi.

Per quanto riguarda invece le possibili cause di distruzione del metano dall'atmosfera Marziana ci possono essere processi di fotochimica nell'atmosfera ed assorbimento da parte della superficie.

Nei suoi primi tre mesi di missione Curiosity ha analizzato campioni di atmosfera Marziana mediante due metodi distinti. Il primo, basato sulla spettroscopia di massa, ha studiato l'intera gamma di gas atmosferici. Il secondo, TLS appunto, si è concentrato su CO2 e metano.
Durante la sua missione il rover userà un altro strumento di indagine (sempre appartenente a SAM) il Gas Chromatograph (GC), in grado di separare ed identificare i gas presenti.
Con questo strumento verranno analizzati anche campioni di suolo e roccia, oltre che ad altri campioni di atmosfera Marziana.

Curiosity a differenza del Viking e delle sonde orbitali può muoversi al suolo ed analizzare differenti luoghi. E la sua missione è appena all'inizio. Nelle prossime settimane SAM analizzerà il suo primo campione solido di suolo Marziano, alla ricerca di composti organici all'interno di rocce e polvere.

Fonte dati, NASA.

Fonte articolo: newsspazio.blogspot.it/2012/11/curiosity-i-primi-risultati-delle.h... [SM=g3061197]

Ottimo aspettiamo queste nuove Analisi provenienti da Marte ... [SM=g27990]


Se vuoi volare alto circondati di aquile non di polli !!!



07/11/2012 10:44

Sul momento credevo di aver smarrito definitivamente il mio già precario senso del tempo, poi ho letto meglio la data di pubblicazione e così ho capito di essermi perso questo post [SM=g27987]

Complimenti Kosline, gran bell'articolo [SM=g28002] peccato che è rimasto un po' nascosto e con poca partecipazione

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07/11/2012 18:13

Re:
FF6600, 07/11/2012 10:44:



Complimenti Kosline, gran bell'articolo [SM=g28002] peccato che è rimasto un po' nascosto e con poca partecipazione





Grazie FF6600, ma niente di particolare mi presi la briga di ricopiare e collegare più articoli presi dalla rete su Curiosity .... [SM=g28002]

Speriamo che continui ad andare tutto bene per la missione ... !

Posto anche questa scoperta fatta qualche settimana fa ...

Curiosity, fa la sua 1° grande scoperta scientifica ...

Praticamente e' la prima prova certa e concreta, che su Marte un tempo esisteva Acqua alla stato liquido che scorreva sulla sua superficie.

Fino ad oggi era solo un ipotesi, ma dallo studio delle pietre che Curiosity ha trovato in questa zona in cui si trova ora, le tipiche pietre di ghiaia, trovate per la prima volta, si può anche ipotizzare la velocità con cui scorreva l'acqua, circa 3 metri al secondo... [SM=g8320]

[IMG]http://i49.tinypic.com/15ob4wk.jpg[/IMG]

[IMG]http://i45.tinypic.com/241jpef.jpg[/IMG]

Per maggiori info e approfondimenti : www.nasa.gov/mission_pages/msl/news/msl20120927.html


Ecco le parole di William Dietrich, Curiosity science co-investigator della University of California, Berkeley: "Dalla dimensione del pietrisco che trasportava siamo in grado di decifrare che l'acqua si muoveva a circa 1 metro al secondo, con una profondità tra caviglia ed anca profonda. Sono stati scritti molti articoli sui canali di Marte con molte ipotesi differenti sui flussi al loro interno. Questa è la prima volta che vediamo ghiaia trasportata dall'acqua su Marte. E' il passare dalle speculazioni sulle dimensioni del materiale in alveo alla loro diretta osservazione".




Rebecca Williams, Curiosity science co-investigator del Planetary Science Institute di Tucson, Arizona: "La loro forma ci dice che sono stati trasportati e la loro grandezza indica che non possono essere stati trasportati dal vento. Sono stati trasportati da un flusso d'acqua".

Nei prossimi giorni il team scientifico di missione potrebbe decidere di utilizzare Curiosity per indagare in maniera più approfondita e determinare la composizione elementare del materiale. Questo potrà fornire molti dati sulle caratteristiche dell'ambiente acquoso che ha formato questi depositi.

Inoltre i piccoli sassi all'interno del conglomerato provengono dal bordo del cratere ed un loro studio potrebbe aggiungere nuove conoscenze sulla geologia di un'area più ampia.

Sebbene un lungo ruscello fluente come quello individuato da Curiosity potrebbe rappresentare un ambiente potenzialmente in grado di ospitare la vita - il 1° incontrato da Curiosity - il versante di Mount Sharp all'interno del cratere Gale resta la destinazione principale del rover.
Laggiù, argilla e minerali solfati rilevati dall'orbita potrebbero essere un ottimo luogo per preservare composti organici basati sul carbonio.




[SM=g8149]


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07/11/2012 20:35

Kosline che tu sappia quando comincerà Curiosity a cercare vita microscopica su Marte?
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07/11/2012 21:47

Re:
Atom20, 07/11/2012 20:35:

Kosline che tu sappia quando comincerà Curiosity a cercare vita microscopica su Marte?




Fra due-tre settimane il SAM (Sample Analisys at Mars) analizzerà il suo primo campione solido di suolo Marziano, alla ricerca di composti organici all'interno di rocce e polvere.

Speriamo bene [SM=g28002]


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08/11/2012 22:14

Re: Re:
KOSLINE, 11/7/2012 6:13 PM:



Praticamente e' la prima prova certa e concreta, che su Marte un tempo esisteva Acqua alla stato liquido che scorreva sulla sua superficie.

Fino ad oggi era solo un ipotesi, ma dallo studio delle pietre che Curiosity ha trovato in questa zona in cui si trova ora, le tipiche pietre di ghiaia, trovate per la prima volta, si può anche ipotizzare la velocità con cui scorreva l'acqua, circa 3 metri al secondo... [SM=g8320]




Stavo leggendo che è dal 1997 che ci sono i primi indizi sulla presenza di acqua grazie al Mars Global Surveyor. Ma anche prima con il Viking nel 1976.
Ovviamente è del tutto improbabile che ci sia acqua allo stato liquido in quanto manca un minimo di pressione sufficiente a non farla evaporare in un lampo. Con molta probabilità è presente nel sottosuolo e certamente sotto forma di ghiaccio.

Che poi ci siano forme di vita è possibile ma a vedere le foto della "ghiaia" postate da Kosline mi viene da pensare di tutto e di più. Manca qualsiasi tipo di indizio visivo sulla possibilità che un tempo potesse essere abitato, a parte le ballerine che prendono il sole, le scarpe, grattacieli e altre minchiate che i fuffaroli si inventano [SM=g27987]
Si può ipotizzare vita intelligente ma vissuta milioni di anni fa, poi qualcosa è successo e il ciclo naturale ha cancellato tutto, almeno in superficie.
Con il dettaglio delle pietre levigate innegabilmente da acqua si può fantasticare a questo punto senza limiti, anche che noi esseri umani discendiamo da ex abitanti di Marte.

Ma non si può però nemmeno escludere il contrario, cioè che le forme di vita su Marte in realtà provengono dal nostro pianeta Terra:


Nell'attesa, bisogna anche considerare che la vicinanza tra la Terra e Marte può aver contribuito a diffondere la vita da un pianeta all'altro. Infatti molte creature terrestri (batteri ed organismi unicellulari come la Haloarchaea, spore e i tardigradi o orsetti d'acqua) potrebbero sopravvivere nello spazio per lunghi periodi di tempo e raggiungere, spinti dal vento solare, Marte. Tutto sommato sono molti gli organismi che vivono una parte del loro ciclo vitale negli strati alti dell'atmosfera: si tratta per lo più di organismi unicellulari, spore di muschi, funghi e licheni, alcuni ragni microscopici ed altri organismi nani, la maggior parte dei quali è adatta ad ambienti estremi solo per una, più o meno breve, fase del ciclo vitale e deve poi ritornare negli strati bassi dell'atmosfera per riprodursi o crescere; ve ne sono comunque alcuni in grado di vivere la loro intera esistenza negli strati alti dell'atmosfera.


it.wikipedia.org/wiki/Vita_su_Marte

Una cosa è certa, queste nuove scoperte rendono più concreta la possibilità che tra non molto saremo noi esseri umani a mettere piede su Marte per la prima volta. O forse non è realmente la prima volta, magari è un "ritorno".


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09/11/2012 02:15

Re: Re: Re:
FF6600, 08/11/2012 22:14:



Stavo leggendo che è dal 1997 che ci sono i primi indizi sulla presenza di acqua grazie al Mars Global Surveyor. Ma anche prima con il Viking nel 1976.
Ovviamente è del tutto improbabile che ci sia acqua allo stato liquido in quanto manca un minimo di pressione sufficiente a non farla evaporare in un lampo. Con molta probabilità è presente nel sottosuolo e certamente sotto forma di ghiaccio.

Che poi ci siano forme di vita è possibile ma a vedere le foto della "ghiaia" postate da Kosline mi viene da pensare di tutto e di più. Manca qualsiasi tipo di indizio visivo sulla possibilità che un tempo potesse essere abitato, a parte le ballerine che prendono il sole, le scarpe, grattacieli e altre minchiate che i fuffaroli si inventano [SM=g27987]
Si può ipotizzare vita intelligente ma vissuta milioni di anni fa, poi qualcosa è successo e il ciclo naturale ha cancellato tutto, almeno in superficie.
Con il dettaglio delle pietre levigate innegabilmente da acqua si può fantasticare a questo punto senza limiti, anche che noi esseri umani discendiamo da ex abitanti di Marte.

Ma non si può però nemmeno escludere il contrario, cioè che le forme di vita su Marte in realtà provengono dal nostro pianeta Terra:


Nell'attesa, bisogna anche considerare che la vicinanza tra la Terra e Marte può aver contribuito a diffondere la vita da un pianeta all'altro. Infatti molte creature terrestri (batteri ed organismi unicellulari come la Haloarchaea, spore e i tardigradi o orsetti d'acqua) potrebbero sopravvivere nello spazio per lunghi periodi di tempo e raggiungere, spinti dal vento solare, Marte. Tutto sommato sono molti gli organismi che vivono una parte del loro ciclo vitale negli strati alti dell'atmosfera: si tratta per lo più di organismi unicellulari, spore di muschi, funghi e licheni, alcuni ragni microscopici ed altri organismi nani, la maggior parte dei quali è adatta ad ambienti estremi solo per una, più o meno breve, fase del ciclo vitale e deve poi ritornare negli strati bassi dell'atmosfera per riprodursi o crescere; ve ne sono comunque alcuni in grado di vivere la loro intera esistenza negli strati alti dell'atmosfera.


it.wikipedia.org/wiki/Vita_su_Marte

Una cosa è certa, queste nuove scoperte rendono più concreta la possibilità che tra non molto saremo noi esseri umani a mettere piede su Marte per la prima volta. O forse non è realmente la prima volta, magari è un "ritorno".





Quoto [SM=g28002]


Quanto vorrei andarci un mesetto con una bella trivella mobile da 50 metri di profondità, e fare qualche bel carotaggio, giusto per togliermi lo sfizio di controllare un po il sottosuolo ... [SM=g8899]

Ma vedremo che ne esce [SM=g27988]




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18/11/2012 17:37

Curiosity, le radiazioni su Marte non ci ucciderebbero
Sono quantità simili a quelle della Stazione spaziale, ma, per avere la certezza che siano innocue, si deve considerare anche il viaggio per arrivare sul Pianeta Rosso

Gli astronauti su Marte riuscirebbero a sopravvivere, senza particolari rischi. Lo ha affermato Don Hassler del Southwest Research Institute di Boulder, illustrando i dati riguardo i livelli di radiazione presenti sulla superficie Pianeta Rosso, sondati grazie al Radiation Assessment Detector Instrument (Rad) a bordo di Curiosity. La quantità di radiazione misurata da Rad è comparabile infatti a quella sperimentata dagli astronauti a bordo della Stazione spaziale internazionale e pari a circa la metà di quella rivelata da Curiosity nel suo lungo viaggio verso il Pianeta.

Come racconta Space.com quindi, sebbene l' atmosfera marziana (che almeno per ora, sembrerebbe essere priva di metano) sia molto meno spessa di quella terrestre (appena l'1% di questa) riesce comunque a schermare l'arrivo di particelle cosmiche e radiazione ultraviolette. In particolare i livelli di radiazione su Marte seguirebbero un andamento altalenante che ripercorre a sua volta l'ispessimento e assottigliamento dell'atmosfera marziana durante il giorno, oscillando tra valori del 3 e 5%. A sua volta la pressione atmosferica è più alta al mattino, più bassa alla sera, ed è legata al riscaldamento prodotto dal Sole.

Come spiegano però gli esperti non basta sapere che la superficie marziana abbia livelli ridotti di radiazione per spedire degli astronauti sul Pianeta. Prima infatti sarebbe necessario calcolare la quantità totale delle dosi di radiazioni accumulate da un potenziale equipaggio nel suo viaggio di andata, permanenza e ritorno da Marte.

Da Curiosity inoltre arrivano anche altri dati sulle condizioni ambientali del Pianeta Rosso. Lo strumento Rover Environmental Monitoring Station (Rems) infatti ha rivelato la presenza di eventi assimilabili a delle trombe d'aria, caratterizzati da brevi cali nella pressione, rapidi cambiamenti nella direzione e velocità del vento, aumenti della temperatura, accompagnati da una caduta nei livelli di radiazione ultravioletta rivelata dal rover. Ma Curiosity, a differenza di quando osservato dall'orbita, non avrebbe rivelato dei grandi cambiamenti visivi nel suolo in prossimità del cratere di Gale: forse, ipotizzano gli scienziati, le trombe d'aria marziane non alzano polveri in maniera così visibile come invece accade sulla Terra.

Infine oltre ai cambiamenti giornalieri nella pressione e nello spessore dell'atmosfera marziana, Rems ha evidenziato anche delle mutazioni stagionali, del tutto attese. L' anidride carbonica imprigionata nella calotta di ghiaccio meridionale d'inverno si libera infatti durante la stagione primaverile, aumentando la pressione.

Fonte:http://daily.wired.it/news/scienza/2012/11/16/curiosity-marte-livelli-radiazione-trombe-aria-341678.html

Misteri spaziali mi passa questa notizia, un ottima notizia, sembra un altro problema risolto allo sbarco su Marte [SM=g8861]


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